Nel pomeriggio di ieri i rappresentanti dell’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, promosso da WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia – GADIT, FIAB, CAI e Italia Nostra, hanno incontrato il Commissario straordinario per la messa in sicurezza del sistema Gran Sasso, Prof. Corrado Gisonni, nei nuovi uffici della struttura commissariale a L’Aquila.
Il confronto ha permesso di acquisire informazioni sullo stato delle attività del Commissario che purtroppo, a causa dell’emergenza CoViD-19, sono state rallentante. Ad oggi il Commissario è stato impegnato sulle procedure organizzative della struttura commissariale intensificando però anche i primi contatti con i vari soggetti coinvolti per iniziare a delineare i passi realmente operativi.
A breve dovrebbe essere pronto il bando per affidare la ricognizione del sistema di prelievo, trasporto e distribuzione delle acque dalle gallerie autostradali e dai Laboratori di Fisica Nucleare che il Commissario ritiene che non sia ancora del tutto chiaro. Tale ricognizione viene ritenuta essenziale per poter procedere ad una corretta pianificazione degli interventi di messa in sicurezza.
Il Prof. Gisonni ha poi ribadito come la struttura commissariale si stia dotando di un sito web dove tutti i documenti saranno messi a disposizione dei cittadini al fine di garantire la massima trasparenza sulle scelte che si effettueranno e sulle procedure che saranno seguite.
Sia il Commissario che l’Osservatorio hanno poi giudicato positivamente che sia stata presentata la procedura di valutazione di incidenza ambientale per un piano di smantellamento delle sostanze pericolose dai Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso. Per l’Osservatorio si tratta di un atto importante che giunge con notevole ritardo e che va attuato nel più breve tempo possibile al fine di abbassare la soglia di pericolo che attualmente corre l’acquifero del Gran Sasso.
L’Osservatorio ha molto apprezzato l’atteggiamento di disponibilità al confronto che il Commissario Gisonni ha dimostrato organizzando proprio con i rappresentanti delle associazioni portatrici di interessi generali quello che è stato forse il primo incontro presso gli uffici recentemente messi a disposizione da parte della Regione Abruzzo. Si tratta di un cambio di passo nella direzione di una maggiore trasparenza che l’Osservatorio ha sempre richiesto al mondo politico-amministrativo e che dalla Regione Abruzzo non è mai stata garantita non consentendo all’Osservatorio di partecipare alla Commissione tecnica per la gestione del Rischio nel sistema idrico del Gran Sasso.
“È d’altra parte frustrante che, a distanza da vent’anni dalle prime denunce delle associazioni ambientaliste sui pericoli che l’acquifero del Gran Sasso corre per la presenza dei Laboratori e delle gallerie autostradali, aver appreso che sia ancora necessario procedere ad una ricognizione del sistema di captazione e distribuzione. Si tratta di una gravissima responsabilità in capo a tutti gli organi nazionali e regionali che si sono susseguiti in questi due decenni. Per l’Osservatorio è fondamentale che questa volta si arrivi ad una rapida e definitiva conclusione della ricognizione al fine di garantire l’avvio dei lavori di messa in sicurezza”.
Sia il Commissario che i rappresentanti dell’Osservatorio hanno infine garantito la volontà di proseguire questo confronto che, non appena le disposizioni sull’emergenza CoViD-19 lo consentiranno, verrà esteso a iniziative pubbliche aperte alla cittadinanza.