L’opera più antica di Leonardo Da Vinci rappresenterebbe proprio questo paese e non il Chianti

L’opera più antica di Leonardo Da Vinci è un disegno a penna datato 5 agosto 1743. Un’opera dallo straordinario valore artistico che, tuttavia, cela un mistero che si sta cercando di chiarire.

Fino ad oggi si è infatti pensato che il disegno, conservato presso gli Uffizi di Firenze, rappresentasse le colline del Chianti. Una certezza che è andata avanti nei tempi ma che invece si sta recentemente cercando di ribaltare, facendo venire alla luce una verità che è piuttosto diversa e che potrebbe rivoluzionare ciò che si è sempre pensato di quest’opera d’arte dal valore così elevato.

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Il disegno più antico di Leonardo Da Vinci non rappresenterebbe il Chianti ma un paese abruzzese, secondo alcune ricostruzioni – abruzzo.cityrumors.it – Fonte Pixabay

Stando ad alcune ricostruzioni storiche, pare infatti che il disegno di Leonardo Da Vinci non rappresentasse le a lui più vicine colline del Chianti, ma quelle un po’ più distanti, che riguardano il territorio abruzzese.

Che cosa rappresenta il disegno di Leonardo Da Vinci

Stando ad alcune analisi, il disegno di Leonardo Da Vinci rappresenta il castello Piccolomini a Celano in Abruzzo, il lago del Fucino sottostante e le alture contigue. Una ricostruzione che suggerisce pertanto che Leonardo, in un periodo giovanile, soggiornò nella Marsica e… non sarebbe una sorpresa, considerato che esistono diversi documenti che riportano Leonardo in Abruzzo, a più riprese, a conferma della sua passione per i viaggi.

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Le teoria secondo cui il paese si troverebbe in Abruzzo sarebbe coerente anche con i frequenti viaggi che Leonardo Da Vinci era solito effettuare fin dalla giovane età. Ecco dove si trova lo scenario raffigurato dall’opera – abruzzo.cityrumors.it – Fonte Pixabay

È dunque altrettanto probabile che Leonardo finì con l’essere particolarmente interessato e innamorato della visione e della particolare orografia del territorio abruzzese, con i suoi mutamenti climatici, la ricchezza e varietà di fauna e flora. Uno scenario che potrebbe avere indotto nell’artista delle suggestioni che ha poi tradotto nei suoi disegni paesaggistici.

A conforto di tutto ciò, non bisogna nemmeno dimenticare che in quel periodo la presenza toscana in Abruzzo iniziò ad essere massiccia, con le maggiori famiglie fiorentine che desideravano aggiudicarsi questi territori, ritenuti molto interessanti per la qualità e la quantità della lana, per la ricchezza di pascoli, per il patrimonio boschifero, e non solo.

Insomma, a margine di tutto ciò, forse il più antico disegno di Leonardo Da Vinci parla proprio del territorio abruzzese, creando un legame suggestivo tra la vita dell’artista e il suo lascito.

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