L’Aquila. Anche in Abruzzo nasce un vero e proprio coordinamento delle associazioni LGBT: Arcigay Chieti “Sylvia Rivera”, Jonathan – Diritti in Movimento, La Formica Viola e Mazì Pescara fondano l’Abruzzo Pride e annunciano diverse iniziative in tutta la Regione nei mesi a venire, le cui attività si concluderanno con una sfilata a Pescara il 27 Giugno 2020.
Il primo evento in programma è fissato per il 14 luglio prossimo alle ore 10:30 a L’Aquila, giorno in cui verrà commemorato Karl Heinrich Ulrichs -considerato uno dei pioneri del primo movimento omosessuale – al cimitero monumentale del capoluogo abruzzese, dove è sepolto dalla sua scomparsa, avvenuta il 14 luglio 1895. Ulrichs, scrittore, poeta e giurista tedesco, intavolò un discorso pubblico in favore dei diritti omosessuali il 29 agosto 1867 in occasione del Congresso dei Giuristi tedeschi a Monaco, durante il quale chiese una risoluzione affinché venisse sollecitata l’abrogazione delle leggi anti-omosessuali vigenti all’epoca, divenendo così uno dei primi gay dichiarati.
“Il Coordinamento”, spiega una nota, “intende avviare un percorso comune a partire da questa commemorazione: numerosi saranno i momenti informativi e formativi, gli approfondimenti nonché gli eventi culturali ed istituzionali, i quali culmineranno in una Marcia per l’Orgoglio, Pride appunto, prevista la prossima estate a Pescara. Desideriamo un percorso il più inclusivo, coinvolgente e gioioso possibile: per questo invitiamo le varie realtà sociali, culturali, religiose, sindacali ed istituzionali ad aderire e partecipare all’intero percorso”.
“Ci auguriamo che quest’ultimo possa sollecitare le persone elette nelle Istituzioni ad approvare mozioni, ordinanze e leggi contro discriminazioni e violenze richieste da tempo, di cui v’è un grande bisogno”, prosegue l’Abruzzo Pride, “Auspichiamo, altresì, che le istituzioni scolastiche combattano l’innegabile ostracismo culturale spesso presente in merito, scardinando l’omofobia non solo in campo disciplinare, bensì attraverso programmi educativi inclusivi”.
“Sogniamo una società aperta, accogliente, in cui ogni persona possa essere semplicemente sé stessa, tutelata nell’espressione del proprio orientamento sessuale e/o della propria identità di genere, in cui possa vivere liberamente la propria vita affettiva.
Le nostre istanze non appartengono solo al mondo LGBT+, ma a tutti e tutte”, conclude la nota.