Il perdurare dello stato di emergenza sanitaria richiede, costantemente, la prosecuzione di mirate verifiche dei Carabinieri NAS sulla corretta erogazione dei servizi di cura ed assistenza a favore delle persone anziane e disabili ospitate presso cliniche e strutture a loro dedicate, con particolare attenzione alla riduzione del contagio da COVID-19, anche sulla scorta della recente Ordinanza del Ministero della Salute che consente l’accesso di familiari e visitatori presso le suddette strutture.
Con queste finalità, nella prima decade di maggio è stata realizzata, d’intesa con il Ministero della Salute, una campagna di controlli condotta nell’intero territorio nazionale che ha interessato la verifica di 572 strutture sanitarie e socio-assistenziali, constatando irregolarità presso 141 di esse, pari al 25% degli obiettivi ispezionati.
Le ispezioni hanno determinato la contestazione di 197 violazioni penali ed amministrative, per un valore di 43 mila euro, deferendo all’Autorità giudiziaria 36 persone e segnalandone ulteriori 136 alle Autorità amministrative.
I controlli in Abruzzo. Al termine di una ispezione condotta in 3 distinte strutture ricettive per anziani delle province di Pescara e de L’Aquila, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria i legali ed il direttore sanitario, responsabili del reato di abbandono di persone incapaci ad attendere a loro stessi, non fornendo agli anziani ospiti il setting assistenziale del quale avevano bisogno.
Sono stati inoltre segnalati alle autorità amministrative e sanitarie 3 legali responsabili di altrettante strutture per anziani a Casalbordino, Monteodorisio e Città Sant’Angelo poiché responsabili di aver condotto le strutture sanitarie interessate da carenze igienico-strutturali ed organizzative, con evidenti infiltrazioni di acqua piovana dal soffitto, distacco dell’intonaco dei servizi igienici e delle camere.
Nel corso dell’attività ispettiva eseguita nella RSA di Monteodorisio è stato accertato che quattro anziani ospiti non erano stati ancora sottoposti a vaccinazione al covid-19. I militari operanti, al riguardo hanno contattato il responsabile del servizio Asl, il quale ha provveduto ad inviare sul posto un medico che ha provveduto ad inoculare la prima dose di vaccino agli anziani degenti.