La crisi riguarda 1800 lavoratori in tutta Italia e 103 in Abruzzo nelle sedi di Colonnella, Pineto, Sambuceto (ci sono altri 16 in naspi da gennaio).
Lavoratrici e lavoratori attendono la cassa integrazione ma intanto si sta determinando una situazione di grave disagio economico visto che non ricevono il salario da tempo.
A metà maggio hanno preso sulle 500 euro dello stipendio di aprile, 2/3 dello stipendio part time.
Rifondazione Comunista invita i comuni e la Regione Abruzzo ad attivarsi urgentemente per un sostegno economico concreto a queste famiglie.
La Regione Emilia Romagna lo sta già facendo.
Innanzitutto bisogna chiedere alle banche di procedere a una moratoria su mutui e prestiti dei dipendenti e di attivare l’anticipazione al fine di ridurre i tempi di attesa dell’erogazione della cassa integrazione.
Regione e Comuni dovrebbero prevedere un proprio intervento diretto di solidarietà.
Inoltre la politica regionale dovrebbe intervenire sull’Inps di Teramo che non eroga ancora a decine di dipendenti il Tfr per la fase precedente all’attuale passaggio.
Le istituzioni hanno il dovere di non lasciare soli lavoratrici e lavoratori e verificare l’impatto della crisi anche su fornitori.