A chiedere alla Regione di intervenire è il portavoce regionale di Cna Balneatori Abruzzo, Claudio Mille, che ricorda come – oltre alla cittadina teramana – il bilancio negativo riguardi altri quattro centri del Teramano (Pineto, Roseto, Alba Adriatica a Martinsicuro), due del Chietino (Casalbordino e Francavilla) e uno del Pescarese (Montesilvano).
“A Silvi – traccia un primo, provvisorio bilancio Mille – è stata pesantemente danneggiata la parte di litorale che dal centro della cittadina va verso sud, con alcune porzioni di stabilimenti letteralmente inghiottite dal mare”. Alla Regione, i balneatori Cna – per far fronte alla pesante emergenza che si è determinata – chiedono così “di sospensione l’applicazione del canone demaniale ricadente sulle attività turistiche che hanno subito danni conseguenti agli eventi atmosferici: una scelta su cui già esistono precedenti in altre regioni italiane. Ancora, “di procedere alla riduzione del canone, come previsto dal decreto legge 5 ottobre 1993, n. 400, convertito dalla legge 4 dicembre 1993, n. 494”.
CNA Balneatori – che intanto prosegue la sua attività sindacale per conseguire l’obiettivo della fuoriuscita dalla “direttiva Bolkestein” di tutto il sistema delle concessioni italiane – chiede infine alla Regione “di realizzare interventi infrastrutturali di carattere preventivo, soprattutto in vista di possibili ulteriori mareggiate, particolarmente dannose se si considera che l’inizio della prossima stagione turistico balneare non è poi così lontano: interventi fondamentali per il turismo regionale e per l’intera economia costiera”.