L’Emiciclo diventa verde per la lotta contro il cancro della cervice uterina

Una notte di riflessi verdi e giochi di luce sul piazzale bagnato dalla pioggia del colonnato di Palazzo dell’Emiciclo. Una illuminazione insolita per la facciata della sede aquilana del Consiglio regionale dell’Abruzzo che ha anticipato la celebrazione, di oggi 17 novembre, del primo anniversario dal lancio della “Strategia globale per eliminare il cancro della cervice uterina”, promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

 

Il Consiglio ha aderito all’iniziativa della “Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome” che suggeriva di illuminare di “teal” (letteralmente “foglia di tè”: il colore simbolo della sensibilizzazione sul cancro cervicale) i palazzi o i monumenti più rappresentativi delle istituzioni regionali. Come riporta l’Associazione Italiana Ricerca contro il Cancro (AIRC), “il cancro della cervice uterina, seppur prevenibile e curabile, rappresenta ancora oggi un problema importante per l’oncologia, specialmente nei Paesi poveri.

 

Secondo i dati dell’Osservatorio Globale sul Cancro (CGO), nel 2018 sono stati registrati circa 570.000 casi e oltre 311.000 decessi a causa di questo tumore a livello mondiale. Secondo i dati del rapporto i numeri del cancro in Italia a cura, tra gli altri, dell’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM), dell’Associazione italiana di oncologia medica (AIOM) e della Fondazione AIOM, nel nostro Paese nel 2020 sono stimati 2.365 nuovi casi di tumore della cervice uterina, una patologia che occupa il quinto posto nella classifica dei tumori più comuni per le donne di età compresa tra 0 e 49 anni. Anche in Italia, nonostante i progressi della ricerca, si muore ancora di tumore della cervice: nel 2017 i decessi legati a questo tumore sono stati 494″.

 

A tal proposito la Strategia globale dell’OMS e il Piano Europeo contro il Cancro hanno l’obiettivo di eliminare entro il 2030 il cancro della cervice uterina, e a seguire tutti i tumori causati da Papilloma virus, attraverso la c.d. “strategia 90-70-90”: o 90% delle ragazze adolescenti vaccinate o 70% delle donne sottoposte a screening HPV o 90% delle donne con lesioni precancerose e cancro trattate.

 

Inoltre la Fondazione Veronesi e altre associazioni di pazienti, medici e giovani, hanno lanciato, nel Manifesto per l’eliminazione dei tumori correlati al Papilloma virus, un appello affinché il nostro Paese diventi il primo in Europa a sconfiggere definitivamente queste tipologie di cancro.

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