Da tempo, ormai, corre sulle mail un’altra forma di phishing: l’accusa di pedofilia o di visione di video pedopornografici.
La corrispondenza telematica riproduce un falso documento governativo e mostra loghi taroccati di forze di polizia e di ministeri, affiancati a quelli di Agenzie internazionali come Europol ed Interpol.
Seguendo le indicazioni e rispondendo alla mail, si risolve (guarda un po’) bonariamente la questione pagando diverse migliaia di euro.
L’attacco telematico è tornato in auge anche in Abruzzo, con diversi destinatari che hanno ricevuto la mail in questione. La polizia postale raccomanda di diffidare da simili messaggi. Nessuna forza di polizia contatterebbe mai direttamente i cittadini, attraverso mail o messaggi, per richiedere loro pagamenti in denaro o comunicazioni di dati personali, dietro minaccia di procedimenti o sanzioni penali.