“È l’ennesima legge elettorale ad hoc, per conservare il potere dei partiti nelle elezioni e consentire sempre meno un reale coinvolgimento e una reale rappresentanza dei cittadini”, così commenta il segretario Riccardo Varveri. “Un cambio di legge elettorale è necessario, anche a livello nazionale, ma servirebbe un cambio drastico, che dia rappresentatività e voce ai territori. Nella legge Marsilio accade l’opposto: abolisce i collegi provinciali per un singolo collegio regionale, un fattore che penalizza le aree interne, sempre meno popolate”. I Radicali, che nel ’93 proposero un referendum per l’istituzione di un sistema elettorale in senso maggioritario uninominale, vinto e mai rispettato fino in fondo, ritengono che “oggi le persone chiedono il sistema maggioritario con collegi uninominali: chi prende un voto in più dei contendenti, vince.
Questo sistema da un lato toglie potere ai partiti, consentendo a chiunque di potersi candidare anche autonomamente, dall’altro consente ai territori di esprimere chiaramente nel consiglio regionale il proprio rappresentante: così gli eletti risponderanno direttamente del territorio e i cittadini potranno individuare chiaramente i responsabili delle azioni messe in atto. Non servono collegi più grandi, ma collegi più piccoli, per consentire che le forze migliori di ogni area possano arrivare in consiglio”.
E aggiunge “Sarebbe assurdo che dopo l’uscita a Rapallo di Giorgia Meloni, in cui si è detta favorevole al maggioritario uninominale, uno dei suoi uomini approvi davvero una legge a vocazione opposta, proporzionale e a collegio plurinominale”. Conclude Varveri: “Sorveglieremo la discussione e siamo pronti a lavorare per garantire all’Abruzzo una nuova legge elettorale in senso maggioritario uninominale”.