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Lavoro, giovani i più colpiti dalla crisi in Abruzzo. Lo studio

La crisi del lavoro, nel 2020, in Abruzzo, ha colpito maggiormente il segmento dei giovani, ma meno che nel resto d’Italia: il calo degli occupati under 35, a livello regionale, è pari al 4,3%, dato comunque migliore rispetto alla media nazionale (5,1%) e a quella del Mezzogiorno (-6,9%).

 

E’ quanto emerge da un approfondimento del Centro studi di Confartigianato Chieti L’Aquila. L’analisi degli ultimi dati dell’Inps su attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro dipendente di imprese private evidenzia che il saldo annualizzato – la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni in dodici mesi, che rappresenta la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro – nel 2020 è negativo e arriva a quota -14.020. Solo i rapporti di lavoro a tempo indeterminato mostrano un saldo positivo (+5.971), dato che va letto alla luce dell’ampio utilizzo degli ammortizzatori sociali e della proroga del divieto di licenziamento. Di particolare rilevanza per il segmento dell’occupazione giovanile è il segnale di tenuta dell’apprendistato: l’Abruzzo è una delle regioni a registrare un saldo positivo (+330).

 

Si tratta, insieme al lavoro a tempo indeterminato, dell’unica forma contrattuale a non mostrare un saldo negativo. “Tutti i dati attualmente disponibili – osserva il direttore di Confartigianato Chieti L’Aquila, Daniele Giangiulli – sono assolutamente parziali. Oggi registriamo solo i primissimi effetti di una crisi destinata a peggiorare nei prossimi mesi. La politica, su tutti i livelli, deve essere in grado, ora più che mai, di dare risposte adeguate all’emergenza in atto. Ci auguriamo, in tal senso, che la Regione Abruzzo faccia la sua parte: servono interventi importanti per il rilancio dei consumi e dell’economia. Servono misure a sostegno dell’occupazione, soprattutto quella giovanile. Strumenti come l’apprendistato si rivelano indispensabili e vanno incentivati.

 

Al contempo, è necessario favorire un’occupazione stabile e di qualità”. Giangiulli, componente del Comitato tecnico scientifico regionale costituito nella scorsa primavera per valutare azioni finalizzate alla tenuta del sistema economico, rilancia le proposte già avanzate in seno all’organismo. Tra queste, il bonus a favore delle imprese che intendono assumere a tempo indeterminato lavoratori rimasti disoccupati a seguito della crisi da Covid-19 e il bonus pe le aziende che vogliono trasformare contratti a termine in assunzioni a tempo indeterminato o che vogliono riconvertire il personale attraverso percorsi formativi finanziati dalla Regione. E’ inoltre auspicabile che la Regione provveda a rifinanziare la formazione per l’apprendistato. “Ci troviamo di fronte ad una sfida senza precedenti. Confartigianato, come sempre – conclude Giangiulli – è a disposizione e non farà mancare il suo contributo in termini di idee e proposte per il rilancio e la crescita del nostro territorio”.