L’Aquila. Circa 500 agricoltori e allevatori di Coldiretti Abruzzo stanno protestando con bandiere e striscioni davanti a palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale all’Aquila, per dire “stop ai cinghiali” che solo in Abruzzo, secondo una stima, superano i centomila esemplari.
Oltre che per denunciare l’invasione dei cinghiali nelle città e nelle campagne, gli imprenditori puntano il dito anche sulla “ultima emergenza” rappresentata dalla peste suina africana. I manifestanti chiedono alla politica un intervento risolutivo.
“I cinghiali, sotto gli occhi di tutti, invadono città e campagne da nord a sud dell’Italia, in Abruzzo superano ampiamente i centomila esemplari – spiega in una nota Coldiretti Abruzzo – La nuova manifestazione, l’ultima lo scorso 8 luglio nella stessa piazza, mira a sensibilizzare, coinvolgere ma, soprattutto, ribadire con fermezza che la situazione è al collasso per imprese e cittadini e anche per evidenziare l’ultima emergenza relativa alla peste suina africana che provoca allarme e preoccupazione. I branchi di selvatici, non solo cinghiali, si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone”.
Sul palco allestito per l’occasione sono saliti il presidente di Coldiretti Abruzzo Silvano Di Primio e i presidenti delle federazioni provinciali per “testimoniare il disagio e le problematiche connesse al proliferare dei selvatici”.