Pescara. Il candidato presidente della Regione deve venire dal territorio, dagli abruzzesi non da Roma. Una frase che racchiude tutto il senso del nuovo movimento che ha avuto a Pescara, nella sede dell’Aurum, il suo battesimo.
Si chiama ‘L’altro Abruzzo’ ed è costituito da 12 liste civiche, da ‘Abruzzo al Centro’ di Giovanni Di Pangrazio, ad ‘Azione Politica’ di Gianluca Zelli, a ‘L’Aquila Futura’ di Roberto Santangelo a ‘Pescara Liberale’ di Daniele Toto. Obiettivo: far parlare il territorio e metterlo di nuovo nelle condizioni di riaprire il dialogo con la politica.
Si guarda alle prossime regionali, dopo l’elezione al Senato del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso. Appuntamento elettorale (tempi ancora tutti da definire) in cui la rete delle 12 liste civiche, spiega Daniele Toto, “sarà parte attiva in un progetto politico che avrà un ruolo già alle prossime regionali”. “L’elettorato – dice – ha punito i partiti perché il messaggio non si è rivelato esaustivo delle necessità dal territorio”. Frattura colmata dalle forze populiste, dice.
E, alla domanda sul rischio che questa rete di liste civiche possa diventare una brutta copia del M5s in merito alle esigenze dei territori, Daniele Toto risponde: “Noi – dice l’esponente di Pescara Liberale – siamo in grado di declinare una piattaforma che è complessa e politica per dare una soluzione fuori dai populismi facili. La differenza strutturale è proprio questa, noi ipotizziamo una piattaforma politica che sia ben oltre uno slogan d’effetto”.
Proprio durante la presentazione del nuovo soggetto politico a Roma si eleggevano i presidenti di Camera e Senato, l’esponente pentastellato Roberto Fico per Montecitorio e a Palazzo Madama il primo presidente donna, Maria Elisabetta Alberti Casellati (Fi).
“Il civismo – prosegue Daniele Toto – deve andare a braccetto con la politica. Non solo testimonianza, ma rappresentanza da declinare attraverso un progettuale impegno. Oggi diamo vita a un filo diretto che collega i territori alla politica”.
Dal canto suo Giovanni Di Pangrazio (“né a destra né a sinistra, ma posizione centrale e di sintesi”, tiene a sottolineare) parla di “fallimento della contrapposizione”.
“Oggi – afferma l’ex sindaco di Avezzano – bisogna dire basta alla degenerazione. L’unione delle liste civiche serve per creare i partiti del futuro” e mette in guardia contro “i partiti creati dai social network” sottolineando che “delle liste civiche c’è bisogno”. “Non dobbiamo seguire il populismo. I partiti che hanno voluto seguirlo hanno sempre avuto vita breve” continua il rappresentante di ‘Abruzzo al Centro’ che incita a ripartire dai territori e provoca un applauso scrosciante della sala gremita quando punta il dito contro “i nomi decisi da Roma senza che siano espressione del territorio”. “Il candidato presidente della Regione deve venire dai cittadini abruzzesi”, conclude Di Pangrazio.
Punta sul riconoscimento della territorialità Roberto Santangelo della lista civica ‘L’Aquila Futura’ e lo fa con una provocazione: “Perché anche l’Abruzzo non può diventare una Regione a Statuto Speciale?”. In questo modo “potremmo attrarre ingenti risorse e investimenti”, dice sottolineando la vena provocatoria del moto federalista.
Poi tocca argomenti ‘caldi’ per l’Abruzzo, come la Sanità (“in nome di una spending review sono stati tagliati gli ospedali di prossimità”), l’incapacità di utilizzare i fondi Europei e, infine, le divisioni interne ai territori. In tal senso Santangelo sottolinea il ruolo delle 12 liste civiche confluite sotto il cappello de ‘L’altro Abruzzo’ “unite per creare comunità di regione” per dire “basta alle divisioni tra L’Aquila e Pescara, tra le aree interne e la costa e tra la stessa costa nord e sud che fanno solo male a questa regione”. “La capacità delle liste civiche deve essere quella di trovare la sintesi su politiche che segnano la svolta. Poi se i partiti vogliono venirci dietro va bene, altrimenti procediamo da soli”.
Gianluca Zelli di ‘Azione politica’ mette infine l’accento sulle candidature delle politiche dello scorso 4 marzo e richiama sulla necessità di “non fare lo stesso errore”. “Le candidature alle scorse politiche – afferma Zelli – non sono state frutto né di condivisione né di dibattito. Per le regionali non andrà fatto lo stesso errore. I problemi andrebbero affrontati da una Giunta stabile che invece è preda di rimpasti e altre distrazioni. Stavolta non si potrà fare a meno dei territori: ripartiamo dal civismo”.
Ecco le liste civiche aderenti al progetto ‘L’altro Abruzzo’: Pescara Liberale, L’Aquila Futura, IdeAbruzzo, Per Ortona, Azione Politica, Io Resto, Civiche d’Abruzzo, Io sto con Avezzano, Movimento Abruzzo Futuro, Investiamo, Cuore nazionale, Abruzzo al centro.