Ha spiegato così Ungari: “Impact ha come obiettivo quello di promuovere il territorio dell’Abruzzo a 10 anni dal terremoto, sia all’estero che qui in Italia. Ho deciso di raccontare la storia del falconiere Granati perché penso valga la pena ascoltarla: lui è stato uno di quelli che ha vissuto la tragedia del terremoto dell’Aquila in prima linea, perdendo la casa dove abitava, il lavoro e separandosi dalla famiglia. Da li pian piano ha ricostruito la sua vita fondendosi con gli animali che lo hanno supportato e lo hanno indirizzato nel suo percorso, forgiandolo, come spiega lui stesso, attraverso i loro istinti. Ad oggi è uno dei falconieri Europei più conosciuto a livello internazionale grazie anche ai numerosi progetti che sta portando avanti già da diversi anni; tra tutti spicca quello sulle moderne tecnologie applicate nel campo della riabilitazione muscolare dei rapaci feriti”.
Ha concluso: “Come l’aquila – storia di una rinascita è stato creato per un bellissimo progetto chiamato Impact per promuovere il territorio. Oltre al documentario, che è stato girato nel territorio di Calascio, sono stati fatti alcuni scatti fotografici dalla photomaker Arianna Amato che ha rubato attimi di intimità dell’incredibile rapporto che Granati è riuscito a creare con i suoi amici animali”.