E lo fanno con una lettera aperta al presidente della Regione, Marco Marsilio.
“La lotta alla pandemia, tuttora in corso, ha generato risorse e normative che non possono essere sprecate, anche nell’ambito del Trasporto Pubblico Locale.
La Giunta regionale, presieduta dal Governatore Marsilio, ha scommesso sul rilancio occupazionale della Società regionale di TPL, TUA S.p.A., ma le inadempienze del management, unitamente a consulenze esterne di discutibile efficacia (peraltro affidate molto spesso a ex funzionari aziendali collocati di recente in pensione!), stanno mettendo seriamente a rischio il raggiungimento dell’obiettivo “.
Questa la sintesi della posizione delle Organizzazioni sindacali, impegnate a cercare un confronto che possa portare a risultati importanti per la nostra Regione:
“lo scorso 19 ottobre 2021, facendo riferimento alla Società regionale di trasporto, il Presidente Marsilio ha avuto modo di preannunciare un piano di 127 assunzioni (https://www.regione.abruzzo.it/content/tua-marsilio-iniezione-di-fiducia-con-127-nuove-assunzioni), parlando di un’importante iniezione di fiducia e della creazione di nuovi posti di lavoro attraverso concorsi pubblici in grado di offrire occupazione stabile e superamento del precariato. Tutto questo sarebbe stato possibile attraverso la sottoscrizione con le parti sociali di un “Contratto di Espansione”, ovvero di uno strumento legislativo atto ad ottenere ricambio generazionale abbinato a percorsi formativi per fornire nuove competenze.
Da parte nostra, condividendo appieno le finalità evidenziate dal Presidente Marsilio, abbiamo lavorato per la sottoscrizione in tempi celeri degli accordi necessari risultando la prima realtà in Italia a redigere un testo condiviso di Contratto di Espansione nel trasporto pubblico locale.
Non c’è stata altrettanta attenzione al tema da parte della dirigenza di TUA, e questo pressapochismo mette a rischio il raggiungimento degli importanti obiettivi prefissati.”
In merito a quest’ultima affermazione le Organizzazioni Sindacali mettono in evidenza tre inadempienze che sono alla base del rischio di fallimento del progetto occupazionale stabile e tutelato, dell’accordo sindacale e quindi del buon esito dell’iter relativo al Contratto di Espansione:
Su questo ultimo aspetto, peraltro, ci preme evidenziare che la norma legislativa per il Contratto di espansione, prevede espressamente che l’azienda presenti obbligatoriamente una fideiussione bancaria a garanzia della solvibilità in relazione agli obblighi previsti.
Il dato drammatico si evidenzia ancor di più analizzando l’andamento occupazionale in TUA dalla sua nascita ad oggi:
“la gestione della TUA SpA, ha prodotto una diminuzione della forza lavoro passando dai 1620 dipendenti del 2015 a poco meno di 1300 di oggi, con una perdita secca per la Società regionale e per l’Abruzzo di oltre 300 posti di lavoro, il tutto con una situazione di risorse certe derivanti dall’affidamento decennale dei servizi attraverso lo strumento dell’in house e con un aumento delle corse bis causa Covid.
Solo nel 2021 di fatto si contano 107 posti di lavoro full time in meno e ammontano a 22702 le giornate in somministrazione (lavoro interinale) che la TUA SpA ha utilizzato.
“L’esatto opposto del concetto di lavoro stabile e lotta al precariato auspicato dal Presidente Marsilio e da noi condiviso.”
A poco è servito l’immissione di lavoratori precari che peraltro pur essendo stati “sfruttati” in termini salariali e normativi, rischiano addirittura la beffa di non poter partecipare al concorso pubblico in ragione dei limiti di età e dei requisiti previsti per le assunzioni con contratti di apprendistato.
I disservizi all’utenza aumentano esponenzialmente. Lavoratori pendolari e studenti vengono continuamente appiedati a causa della carenza di conducenti.
Numerose corse, in particolare sulle relazioni di traffico più frequentate, vengono quotidianamente soppresse.
Alla luce di quanto sopra esposto, le Segreterie Regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal hanno chiesto un confronto con il Presidente della Giunta per evitare il fallimento del progetto occupazionale di una delle più importanti realtà lavorative della nostra Regione.