“Parliamo di una pratica che la giunta di centrosinistra aveva eliminato, salvo per le spese di alloggio per missioni all’estero – riprende l’ex assessore – Con la delibera n. 281 dell’11 aprile 2015 stabilimmo infatti di privarci dell’utilizzo della carta di credito prevista per i vertici dell’esecutivo e per gli assessori, di togliere qualsiasi rimborso sul suolo nazionale e rendere possibili da rendicontare le sole spese di alloggio in caso di missioni all’estero, modificando anche i moduli per il rimborso, affinché fossero più documentate e chiare somme e motivazioni.
Tutto questo in nome di una gestione rigorosa delle risorse pubbliche che nei cinque anni di governo c’è stata e anche per non gravare sulla comunità, essendo gli emolumenti già sufficienti a coprire eventuali spese, anche nel caso delle missioni istituzionali. Insomma abbiamo voluto dare un segnale deciso alla nostra comunità, affinché la politica non fosse percepita in modo deteriore com’era avvenuto nel passato. Così è stato fino alla delibera che la Giunta Marsilio ha deciso di varare: tornano i rimborsi, a presidente e assessori che potranno vedersi ora coperte le spese per trasporto e alloggio delle missioni istituzionali.
Dopo l’aumento dei compensi dei direttori generali una volta chiuso l’avviso, le procedure discutibili seguite per le nomine a Tua e all’Asp, la previsione di due vice commissari all’Aric, ora anche i rimborsi per la Giunta . Intanto gli amministrati restano a piedi per via della cattiva gestione dei trasporti, restano al palo con una sanità ferma e farraginosa, restano in attesa dell’utilizzo delle risorse europee che rischiano di tornare indietro, assistono impotenti alle crisi industriali e al rischio di perdere migliaia di posti di lavoro, mentre le altre emergenze, che in campagna elettorale erano considerate priorità dall’attuale maggioranza di centrodestra, passano in sordina”.