Torna a far sentire la propria voce il movimento dei medici in formazione che chiede di riformare il servizio sanitario regionale.
Qualche settimana fa, anche a Teramo, c’era stata una manifestazione, in contemporanea con varie località italiana, con la quale i nuovi medici chiedevano di terminare il percorso di specializzazione e di rivedere di riflesso contratto e posizione degli specializzandi.
“Questa richiesta, però, si è rivelata vana fino ad ora”, racconta Maria Chiara Bernucci, medico e una delle referenti della mobilitazione. “Le borse di specializzazione, il cui numero è stato detto verrà aumentato, non risolverà il problema, perché circa due terzi dei medici resteranno fuori dal percorso formativo. Per quanto riguarda la situazione degli specializzandi, poi, nulla si è mosso”.
E il problema, noto da tempo, è tornato nella sua realtà appena superata l’emergenza, visto che ogni anno 1500 giovani medici si trasferiscono e trovano lavoro all’estero.
“Per questo motivo, il 25 giugno ci sarà un’ulteriore manifestazione al Ministero dell’Istruzione”, si legge ancora, “con i rappresentanti delle Associazioni che chiederanno di unirsi al suddetto tavolo.
Abbiamo visto cosa sta succedendo in altre Nazioni ,come la Francia, dove gli operatori sanitari sono arrivati addirittura a scontri fisici con le forze dell’Ordine, pur di farsi ascoltare. Noi, ovviamente, non vogliamo arrivare a tale livello, ma la nostra voce deve essere sentita e pertanto ci troverete in Piazza Bernardino da Feltre, adiacente al Ministero, a partire dalle ore 15.30. Vi aspettiamo, per dare supporto a una classe che, pur essendo ridotta in fin di vita, aiuta ancora le vite degli altri”.