La Cgil ha scritto una lettera aperta all’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì. Missiva che si lega alla gestione dell’emergenza covid in queste ore.
La lettera
Abbiamo letto sulla stampa delle varie “polemiche”, in tal modo le ha definite, sulla situazione sanitaria nella nostra Regione e le sue dichiarazioni in cui spiega che la gestione dell’emergenza è una questione seria.
Ci permetta di precisare almeno due aspetti.
Circa il metodo:
Siamo convinti della serietà e gravità del momento e che non esistono da parte di chicchessia ricette semplici per affrontare tale complessità.
Proprio per questo deve dare atto alle organizzazioni sindacali che in questi mesi, come sempre, hanno rispettato il ruolo istituzionale che esercita su mandato dei cittadini abruzzesi.
Tale ruolo però, ancor più in tale situazione emergenziale, richiede anche di aprire il più ampio confronto e interlocuzione con chi rappresenta le migliaia di operatori sanitari che sulla propria pelle vivono per primi tutta la gravità del momento.
Da mesi tutte le federazioni di categoria hanno chiesto di conoscere come questa gravità intendesse affrontarla senza ricevere nessun riscontro.
Invece quanto sta accadendo necessita della costruzione di un patto sociale il più ampio possibile e che, pur nella diversità dei ruoli, tutti possano esercitare il proprio.
A ben vedere dovrà riconoscere che, pur considerati i mille impegni, di tempo, in perfetta aderenza a quello dedicato a ciò dall’intera giunta regionale e dalla quasi generalità dei D.G. delle ASL, ne ha avuto davvero poco per incontrarci o almeno per rispondere alle numerose richieste di informazioni.
Nemmeno quello per costituire e convocare il Comitato regionale con le OO.SS. quale utile strumento di conoscenza e confronto.
Non intendiamo far polemica ma è un dato di fatto che questa Giunta Regionale rifiuta il confronto con il sindacato ed omette di rispondere alle richieste che inviamo, non sentendo il bisogno e tantomeno l’obbligo di parlare, in questo caso, con chi rappresenta le lavoratrici ed i lavoratori del servizio sanitario regionale che sono stati e sono in prima linea, spesso senza strumenti e nel caos, ad affrontare l’emergenza.
Si risponda quindi alle istanze degli operatori sanitari che da mesi ormai chiedono investimenti, assunzioni, provvedimenti per le carenze denunciate e che ancora oggi non trovano risposta.
O forse intende dirlo anche a loro che la gestione dell’emergenza è una questione seria?
Se così fosse saremmo al paradosso.
In relazione al merito. Dovrà convenire con noi nel riconoscere come l’intero servizio sanitario regionale è in una situazione preoccupante e questa constatazione non è frutto di illazioni strumentali o polemiche.
È il racconto dei cittadini e degli operatori sanitari, è la condizione tangibile delle persone che, anche in virtù del Suo ruolo autorevole, non può cassare come polemica o attacco strumentale.
Assunzioni, Rete Territoriale ed Ospedaliera, USCA, percentuale di tamponi e di positività tra gli operatori sanitari, situazione nelle RSA e ancora lungo sarebbe l’elenco.
Tante questioni sulle quali abbiamo chiesto di interloquire sin dal mese di marzo e siamo ancora in attesa.
La situazione è talmente seria che non intendiamo fare polemica specie se è in ballo la salute delle persone ma è altrettanto evidente che di errori e ritardi nelle ASL di questa Regione ce ne sono, precedenti ed in fase di emergenza COVID, e pensiamo che anche Lei ne sia ben consapevole come lo sono gli operatori sanitari ed i cittadini.
Essere rispettosi dei ruoli altrui e consci della serietà della gestione di un emergenza quale quella in atto non può significare, ne converrà con noi, che è precluso ogni confronto e/o critica che sia costruttiva e propositiva.
Anzi bisogna andare proprio nella direzione contraria: massima trasparenza delle azioni che si mettono in campo e nella condivisione dei dati, confronto anche con i rappresentanti sindacali, costruzione di percorsi partecipati circa le scelte da compiere. È responsabilità di chi governa costruirli quando si discute di materie che gravano così pesantemente sulla vita delle persone.
Auspichiamo che si voglia cogliere l’autorevole invito del nostro Presidente Mattarella che in questo momento così grave ieri ha richiamato tutti alla “responsabilità di proseguire nell’impegno per contrastare e sconfiggere questa malattia così grave, mettendo da parte partigianerie, protagonismi ed egoismi per unire le forze di tutti e di ciascuno, quale che sia il suo ruolo e le sue convinzioni, nell’obiettivo comune di difendere la salute delle persone e di assicurare la ripresa del nostro Paese”. Quindi scevri da spinte corporative ed interessi particolaristici remare tutti nella stessa direzione.
Tenga presente però che per poterlo fare sulla barca bisogna poter salire ed avere posto.
Cordialmente
Maria Picccone Paola Puglielli
FP CGIL Medici Abruzzo Molise FP CGIL Abruzzo Molise