Dopo l’episodio di ieri del fulmine in spiaggia ad Alba Adriatica, gli esperti diffondono consigli su cosa fare al mare per proteggersi
Il recente episodio di Alba Adriatica, dove tre bagnanti sono stati colpiti e feriti da un fulmine mentre si trovavano in spiaggia, ha riacceso l’attenzione sui pericoli che questi fenomeni naturali possono rappresentare anche in contesti marittimi. Nonostante la percezione comune possa relegare il rischio fulmini a montagne o aree esposte, la realtà dimostra che anche il mare e le piscine non sono esenti. Di fronte a questa minaccia, il Dipartimento della Protezione Civile ha diffuso una serie di consigli utili a prevenire incidenti simili.
La prima regola fondamentale è la prevenzione: i fulmini possono manifestarsi anche a diversi chilometri di distanza dal nucleo del temporale. Pertanto, non è sufficiente guardare il cielo sopra di sé per valutare il rischio; se si avvistano lampi o si sentono tuoni nelle vicinanze, è imperativo allontanarsi dalla spiaggia immediatamente. Questo comportamento precauzionale può fare la differenza tra una giornata di relax e un evento potenzialmente tragico.
Fulmini in spiaggia, le precauzioni
L’acqua conduce l’elettricità, motivo per cui durante un temporale diventa uno degli elementi più pericolosi. La Protezione Civile sottolinea l’importanza di evitare ogni contatto o vicinanza con l’acqua – sia essa del mare o delle piscine – poiché la dispersione della scarica elettrica può provocare danni gravi fino alla folgorazione indiretta. In caso di avvicinarsi un temporale, è quindi vitale interrompere qualsiasi attività acquatica.
Oltre all’allontanamento dall’acqua, vi sono altre misure preventive da adottare. È consigliabile liberarsi immediatamente di oggetti metallici come ombrelloni, canne da pesca o qualsiasi altro elemento appuntito che possa attrarre i fulmini verso di sé. La ricerca di un riparo assume poi una priorità assoluta: rifugiarsi in edifici solidamente costruiti in muratura può offrire una protezione significativa contro i fulmini.
Anche dopo che l’ultimo tuono è riecheggiato nell’aria, non bisogna abbassare la guardia troppo presto. La Protezione Civile raccomanda infatti di attendere almeno 30 minuti prima di considerare sicuro ritornare all’esterno e riprendere le attività abituali sulla spiaggia o vicino all’acqua.
Gli eventi accaduti ad Alba Adriatica servono come monito sulla necessità dell’adozione delle giuste precauzioni quando ci si trova al mare durante la stagione estiva. Seguire le linee guida fornite dalla Protezione Civile può salvaguardare non solo la propria incolumità ma anche quella degli altri bagnanti presenti nelle vicinanze.