Dino Pepe scrive, Marco Marsilio risponde. Il presidente della giunta regionale ha subito replicato al consigliere regionale che, con una missiva, chiedeva al governatore di destinare il milione di euro per il Napoli Calcio ad un fondo per la rstorazione abruzzese.
Questa la lettera
Egregio consigliere, con la richiesta palesemente strumentale di utilizzare le somme già destinate al Napoli Calcio, come da convenzione, per sostenere la ristorazione abruzzese, lei aggiunge una categoria – per l’appunto quella dei ristoratori – alle tante che da diversi mesi a questa parte prende in giro regolarmente con questa favola del milione grazie al quale tutti i mali della Regione (di cui pure lei è stato assessore regionale) verrebbero all’istante curati. Con queste sue richieste mi ricorda un simpatico personaggio dei fumetti, il signor Bonaventura, le cui sventure si trasformavano in un beneficio altrui e culminavano inevitabilmente nella fortunata vincita di “un milione”, cifra importante ma non abbastanza per fronteggiare le tante problematiche cui puntualmente ci richiama.
Che si tratti degli operatori dell’istruzione, dei balneatori alle prese con le mareggiate, del ripascimento delle coste, degli operatori delle case di riposo e persino della mancanza di personale al pronto soccorso dell’Ospedale “Val Vibrata”, lei invoca sempre quel “milione”, dimostrando oltre che palese mala fede anche una certa mancanza di fantasia. Innanzitutto, quel milione non è più nelle nostre disponibilità e se recedessimo unilateralmente lo perderemmo, col rischio peraltro di trovarci ad affrontare una causa per danni. L’unica possibilità di riaverlo indietro si verificherebbe con la malaugurata ipotesi che il Napoli Calcio decidesse di andarsene in posti più accoglienti, magari anche a seguito della sua martellante e ossessiva campagna di denigrazione di una operazione che al territorio ha portato e porterà solo benefici.
Se ciò si verificasse, perderemmo una grande opportunità che ha già mostrato grandi potenzialità, anche e soprattutto per le strutture ricettive e i ristoratori, di cui oggi si elegge paladino. Mi limito a citare un dato inconfutabile: durante il ritiro del Napoli dello scorso anno, l’Alto Sangro e la Valle Peligna hanno registrato 10mila presenze in più rispetto all’anno precedente: si tratta di famiglie di tifosi e visitatori che hanno frequentato alberghi, bar e ristoranti in un periodo in cui la minaccia del Covid di sicuro non favoriva il turismo. Visto, tuttavia, che non perde occasione per accanirsi contro questo investimento, mi domando se questa sua campagna sia condivisa dal partito democratico dell’Alto Sangro.
Una cosa è certa: la maggioranza parlamentare di cui il suo partito faceva e fa parte – e che nel Governo Conte esprimeva il Ministro dell’Economia – non mi sembra abbia brillato in materia di ristori, ma non ricordo sue sollecitazioni al riguardo. La saluto informandola che la maggioranza di centrodestra che governa la Regione Abruzzo, al contrario, porterà a breve in approvazione una proposta di legge per altri 10 milioni di euro di ristori. Mi attendo il suo voto favorevole in aula e che queste sue continue provocazioni trovino infine soddisfazione.