Questo il commento del capogruppo regionale di Forza Italia Mauro Febbo che sottolinea come “il Partito Democratico regionale dovrebbe studiare e capire meglio i meccanismi della prossima programmazione dei Fondi Europei prima di ergersi a professori del nulla rimediando solo figure da impreparati della materia. Innanzitutto agli esponenti del PD voglio far presente come sulla “Proposta Abruzzo” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), cioè il piano italiano del Recovery Plan, deve essere il Governo nazionale a far chiarezza sui contenuti e sui tempi. Infatti alla Regione è stato chiesto (sempre dal Governo giallo rosso) di predisporre con la massima urgenza un piano (Banca progetti della Regione Abruzzo) entro e non oltre il 15 ottobre a cui abbiamo adempiuto, ma a distanza di ben tre mesi assistiamo, invece, ad una grave crisi di governo nazionale proprio sui contenuti e modalità di scelta degli investimenti da attuare attraverso i fondi del Next Generation.
Assistiamo ad un teatrino inqualificabile ed assurdo invece di concentrare idee e forze sul Piano nazionale. Se si dovesse sbagliare questa partita e se si dovesse perdere questo “treno”, i risultati sarebbero disastrosi per tutti: enti, istituzioni, imprese, artigiani, commercianti, professionisti, lavoratori e famiglie per almeno due decenni e per la prossima generazione. Quindi il Partito Democratico regionale si rivolgesse ai propri esponenti nazionali sollecitandoli a lavorare in maniera seria e concreta e non al governo regionale che porta avanti la propria programmazione dei fondi EU. Inoltre – continua Febbo – a riprova di quanto il governo Marsilio abbia le idee chiare, abbiamo inserito all’interno del nostro Piano regionale progetti concreti chiedendo anche di correggere alcune linee d’intervento. Infatti è inconcepibile pensare di affidare la trasformazione dell’economia italiana e abruzzese attraverso una miriadi di sussidi e di micro-interventi sacrificando le infrastrutture e gli investimenti sulle reti; come è impensabile non sbloccare tutta la partita delle Strategia delle Aree interne che in otto anni di vita non ha saputo spendere neanche i 200 milioni assegnati in partenza; come sono pochi gli investimenti in logistica e portualità ai quali sono dedicati solo 4 miliardi quando tutti sappiamo che, soprattutto in Abruzzo, costituiscono la via maestra per consentire al Mezzogiorno di essere protagonista degli scambi europei e mediterranei; così come manca del tutto la parte inerente le bonifiche e il rilancio dei siti industriali dismessi o in crisi.
O, ancora, appare del tutto sottodimensionata la partita per la realizzazione di impianti per l’approvvigionamento e il risanamento delle reti idriche e la sistemazione idrogeologica di un territorio fragile come la nostra Regione. Queste sono tutte gravi mancanze che il Piano Nazionale, oggi conteso, attende risposte serie. Pertanto – conclude Febbo – invito il Partito dei monopattini e dei banchi a rotelle a non fare solo pura e demagogica propaganda elettorale ma, visto che questa Regione studia tutti i giorni come investire le prossime risorse europee, a presentare, qualora fosse capace, progetti per il bene dell’Abruzzo”.