Il Presidente Lorenzo Sospiri, nel ricordarlo, ha detto :“E’ una scomparsa dolorosa, e se noi oggi siamo seduti qui è grazie sia ad una stagione legata al regionalismo che vide protagonisti uomini come Russo, sia perché gli strumenti che regolano la nostra attività e le regole democratiche, come lo Statuto ed il Regolamento, ci sono stati lasciati in eredità proprio da personalità come l’ex Presidente Russo.
Vadano le mie condoglianze personali e quelle dell’intera Assemblea legislativa alla sua famiglia”. Il Presidente ha poi chiesto all’aula di osservare un minuto di silenzio. Marcello Russo, avvocato ed esperto legislatore, ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio regionale nella Prima Legislatura (1970-1975) per il periodo che va dal 9 ottobre 1975 al 1 marzo 1977 succedendo ad un altro “padre fondatore” della Regione Abruzzo, Emilio Mattucci. Durante il suo mandato, Russo ha favorito il varo di importanti provvedimenti legislativi, ed oltre la carica di Presidente del Consiglio regionale, ricoprì quella di Vice presidente della Giunta regionale, di assessore agli enti locali e assessore per la programmazione e le Finanze (nell’arco di 10 anni).
Aveva contribuito in modo considerevole alla stesura dello Statuto abruzzese, la realizzazione più importante degli anni ’70, come lui stesso lo definisce ricordando quegli anni: “Fu un’avventura pionieristica per tutti noi che non avevamo nessuna esperienza regionale. Era la prima volta che si provava a governare la Regione in senso moderno”. Era stato anche testimone dei moti aquilani. Nel suo discorso di insediamento da Presidente del Consiglio, nel 9 ottobre 1975, diceva: “E’ evidente che la Regione non possa limitarsi ad operare nel vecchio sistema di funzionamento dei pubblici istituti. Sicché il Consiglio si pone come il massimo rappresentante, non solo dell’Ente Regione, ma della comunità regionale abruzzese e della necessità di un diverso e più aggiornato funzionamento degli strumenti pubblici in essa operanti”. Ha ricoperto anche il ruolo di Consigliere provinciale e Vice Sindaco di Francavilla al Mare.
Avvocato e fine giurista. professore e decano degli amministrativisti. Presidente della Corte penale di Chieti, presidente dell’associazione Avvocati amministrativi e autore di numerose pubblicazioni. Nel 2018, aveva partecipato a Palazzo dell’Emiciclo alla presentazione di una pubblicazione curata dall’Ufficio Stampa sui Presidenti dell’Assemblea legislativa nel corso della quale aveva dichiarato: “Programmare significa accontentare e scontentare. Quindi il politico che vive di consensi dev’essere capace di attraversare momenti di impopolarità. Ma ci vuole il coraggio del salto lungo e non di quello breve”.