“Il cambiamento vero che noi stiamo prospettando riguarda la struttura della coalizione: il baricentro del progetto politico sarà costituito da liste nuove, liste civiche. Abbiamo chiesto al Pd e alle altre forze del centrosinistra di far parte di questo progetto, di sostenerlo, di rafforzarlo, ma di non essere rappresentativi del baricentro del progetto”.
Così il candidato presidente della Regione Abruzzo per il centrosinistra, Giovanni Legnini, durante la conferenza stampa di presentazione dell’accordo con Abruzzo Insieme.
“Riteniamo che il profilo che ha assunto la coalizione di centrodestra sia molto spinto verso un’opzione di destra. Nel momento in cui ci siamo proposti di promuovere una coalizione ampia, che spazia dai progressisti, ai liberali, ai moderati, facciamo un appello alle forze di centro, anche alle espressioni di centrodestra, perché si uniscano a questa nuova alleanza per l’Abruzzo, in nome dei cittadini e della risoluzione dei problemi della regione”.
“Andrea Gerosolimo con me ha costruito nei momenti difficili questo grande argine alle prepotenze. Quell’argine che serve oggi a diventare protagonista in una proposta politica in cui noi possiamo contare. Penso che Gerosolimo debba stare dentro la mia lista, spero che ci torni nelle prossime ore e che si possa dare insieme una continuità a questo bellissimo progetto che insieme abbiamo costruito”.
“Andrea Gerosolimo è una persona validissima, è un grande amico che stimo tantissimo – ha detto Di Matteo – Abruzzo Insieme è nato insieme a lui: sono convinto che Gerosolimo possa dare il suo contributo a questa battaglia. Mi aspetto che partecipi a questa iniziativa elettorale”.
Di Matteo ha ricordato il suo “percorso tumultuoso” nell’amministrazione regionale guidata da Luciano D’Alfonso, perché “dal primo giorno non ho condiviso alcune attività. L’amministratore regionale – ha sottolineato – deve cambiare la qualità delle norme che regolano la vita degli abruzzesi. In questi anni non si è andati in questo senso, ma è stato fatto tutt’altro. Legnini rappresenta la discontinuità”.
Nel corso della conferenza Di Matteo ha ricordato alcune sue leggi “che riguardavano aspetti importanti della vita dei cittadini e che sono rimaste ferme nei cassetti” ed ha illustrato le sue priorità, a partire dal lavoro e dalla sanità, con la riorganizzazione della rete ospedaliera che “doveva essere secondaria ad una grande operazione di rafforzamento dei servizi sul territorio e nei distretti”, perché “dobbiamo andare in casa delle persone a portare la sanità”.
Poi un riferimento alle voci secondo cui nelle scorse settimane Di Matteo si era avvicinato al centrodestra: “E’ stato scritto che avrei incontrato una persona che neanche conoscevo, un certo D’Eramo. Quando mai lo avrei incontrato? – ha detto –
Ho incontrato alcune persone del centrodestra, tra cui Marsilio, persona di qualità. Ma loro non esprimono un progetto percorribile”.
Dal canto suo, Legnini si è definito “contento” perché “Di Matteo ha un modo di concepire la politica che lo ha sempre contraddistinto: passione, competenza, estrazione e vocazione popolare”. Per il candidato governatore c’è intesa sull'”impostazione del metodo di governo e sul progetto di governo: mi ispirerò ai principi di responsabilità, inclusività e collegialità”, ha detto.
“Sotto il profilo programmatico – ha aggiunto – dobbiamo recuperare la forza e l’autorevolezza dell’istituzione regionale quale organo legislativo come prevede la nostra Costituzione”.
C’è poi la volontà comune di “invertire la prospettiva per quanto riguarda l’esercizio delle funzioni di governo, con l’obiettivo di porsi dal punto di vista del cittadino. C’è una sintonia non casuale che viene da una condivisione molto ampia – ha concluso Legnini – La lista Abruzzo Insieme costituisce un tassello fondamentale del nostro progetto”.