Dove la locuzione “Dopo di noi” indica, in relazione alle persone non autosufficienti, il periodo temporale successivo la dipartita o l’avvenuta impossibilità di cura dei familiari o di chi assiste persone con bisogni particolarmente gravi. Il provvedimento individua le risorse economiche destinate alle persone con disabilità grave e prive del supporto familiare, per un importo complessivo pari a 1.124.200,00 euro e dislocate ai 24 Ambiti Sociali, tenuto conto della quota di popolazione residente nella fascia di età 18-64 anni.
Dispone, nello specifico, la ripartizione dei finanziamenti e le modalità esecutive di intervento, con programmi di accrescimento della consapevolezza, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile. “Il Dopo di noi” dichiara l’assessore Fioretti “costituisce il tema centrale e forse più angosciante per chi vive ogni giorno nella propria vita familiare la disabilità.
L’assessorato alle Politiche Sociali della Regione lavora concretamente per assicurare alle persone con disabilità severa ed alle loro famiglie il riconoscimento del diritto ineludibile dell’essere umano ad una vita dignitosa.” Il documento stabilisce che gli Ambiti Distrettuali assicurino l’interessamento delle Associazioni delle famiglie di disabili e delle Associazioni attive a loro salvaguardia nella programmazione, monitoraggio e verifica delle azioni poste in essere. “L’annosa questione del Dopo di noi” ribadisce Fioretti “necessita di strumenti idonei ad assicurare azioni efficaci per il raggiungimento dell’autonomia e della ‘vita indipendente’ delle persone non autosufficienti.
La legge n.112/2016 prescrive percorsi ben definiti tuttavia senza adeguate coperture finanziarie. Al contrario, appare essenziale realizzare azioni tangibili e dirette alle fasce di popolazione più fragili. Le famiglie non hanno bisogno di spazi dedicati e circoscritti, che contribuiscono all’isolamento ed alla discriminazione dei ragazzi ma solo di un fattivo impegno, diretto alla realizzazione di un vero e proprio ‘progetto di vita’, che tenga conto delle capacità e delle inclinazioni della persona e miri alla sua massima espressione nella comunità. Solo così si può assicurare l’opportunità di vivere una esistenza piena e valorizzata, attraverso dignità e amore”. “L’Abruzzo”, conclude l’assessore, “intende educare alla cultura dell’inclusione e divenire un faro per il resto dell’Italia costituendo, sul territorio regionale, un sistema virtuoso di servizi alla persona, articolato in inserimento sociale e lavorativo”.