Il mistero del direttore dell’ente Parco della Majella: da 12 anni non si riesce a trovare

L’incarico del direttore del Parco è vacante da 12 anni: un’attesa lunghissima, su cui l’Usb ha deciso di intervenire, incalzando i vertici dell’ente, tornando a domandare la nomina del ruolo.

Grazie alla pubblicazione del verbale del consiglio direttivo dello scorso 19 dicembre, il sindacato ha anche scoperto che il Parco ha nuovamente disatteso la richiesta del Ministero di designare, entro 15 giorni, i nominativi dei tre candidati che sono idonei a ricoprire la carica di direttore.

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Il Parco della Majella – abruzzocityrumors.it

L’Usb ha a questo punto stilato sei domande a cui vuole che gli organismi direttivi del parco della Majella rispondano pubblicamente, prendendo così una chiara posizione su un tema che evidentemente non può essere ulteriormente procrastinato.

Le domande dell’Usb

In primo luogo, l’Usb ricorda come la nomina dei direttori degli enti parco nazionali sia disciplinata dall’art. 9, comma 11, della legge 394/91, ai sensi del quale “il Direttore del Parco è nominato, con decreto, dal Ministro dell’Ambiente, scelto in una rosa di tre candidati proposta dal consiglio direttivo tra soggetti iscritti ad un albo di idonei all’esercizio dell’attività di direttore di parco istituito presso il Ministero dell’Ambiente, che non ha scadenza”. Di qui, la domanda sul perché presidenti e consigli direttivi dell’ente Parco “si ostinano da 12 anni a eludere la legge, contro due sentenze del Tar Abruzzo e provvedimenti del Ministero vigilante”.

Parco della Majella
Parco della Majella – abruzzo.cityrumors.it

L’Usb segnala poi chiede poi di quale criterio l’ente Parco, per ben due volte (2018 e 2023) abbia inserito nella terna proposta al Ministro dell’ambiente “soggetti non idonei a ricoprire il ruolo di direttore” e perché l’ente Parco, nella terna del 2018 “ha designato un candidato, mentre in quella successiva del 2023 lo stesso candidato è stato inspiegabilmente ritenuto non idoneo”.

Tra gli altri quesiti, l’Usb si domanda chi abbia pagato i costi sostenuti per remunerare gli avvocati incaricati di seguire le cause temerarie intentate dall’ente parco della Majella per non avere voluto nominare uno degli idonei che partecipano alla selezione.

Il quinto quesito ricorda che in più occasioni il Ministero abbia ribadito che, nelle more dell’iter di nomina dei direttori dei parchi, gli enti possono nominare direttore facente funzione, a rotazione, funzionari con contratto a tempo indeterminato, responsabili di area e titolari di posizione organizzativa, per un periodo massimo di un anno, senza oneri per l’ente Parco, impedendo così l’instaurarsi di un rapporto di lavoro continuativo ed esclusivo con i relativi oneri aggiuntivi. “Perché per 12 anni l’ente parco ha affidato l’incarico di direttore facente funzione, senza alcuna scadenza e rotazione, a soggetti non rientranti in questo principio categorico?” – si domanda ancora la sigla sindacale.

Infine, l’Usb domanda chi pagherà le somme che sarà necessario versare per compensare la differenza fra l’attuale retribuzione e quella di direttore di parco, all’attuale facente funzione in carica, che ricopre questo ruolo in maniera continuativa ed esclusiva dal novembre 2018 ad oggi.

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