Pepe definisce la sortita di Febbo “una visione nefasta e del quadro a tinte cupe dello stato di salute dell’agricoltura abruzzese”.
“Come emerso dal rapporto Svimez 2018”, si legge nella nota, “l’Abruzzo vive una fase di crescita e di ripresa economica con il traino fondamentale soprattutto dell’agricoltura del nostro territorio che certifica un +9% nell’ultimo triennio.
Anche per quanto riguarda l’avanzamento di spesa del PSR 2014-2020, contrariamente a quanto affermato dal Consigliere Febbo, è in atto una forte accelerazione sulle misure cardine del programma.
Nei giorni scorsi, sono stati disposti pagamenti per misure strutturali per 6,5 milioni di euro, e sono in via di completamento l’istruttoria e le attività di controllo per il pagamento di un importo almeno altrettanto consistente. Negli ultimi dieci giorni, sono state disposte concessioni di benefici a più di 60 imprese agricole, e realizzato un ulteriore scorrimento della graduatoria del pacchetto giovani.
Sulle misure a superficie Agea, superate le criticità di funzionamento del SIAN, dopo l’attivazione di tavoli di confronto specifici con il Ministero delle Politiche Agricole, si stanno completando i pagamenti 2017 e predisponendo i pagamenti degli anticipi 2018. Per gli interventi che attivano la banda larga nelle aree rurali, affidati al MISE, è in corso il pagamento di oltre 9 milioni di euro. Ai GAL che ne hanno fatto richiesta, è in corso l’erogazione di anticipi per circa due milioni di euro. Molte altre misure stanno pervenendo alla fase del pagamento.
In sintesi, l’attuazione del Programma procede secondo i tempi stabiliti, e conseguirà entro il 2018 l’obiettivo di spesa utile ai fini del disimpegno scongiurando così ogni ipotesi di restituzione di somme a Bruxelles.
Aggiungo in questa disamina che l’Abruzzo si trova a dover gestire anche un altro PSR, a cui tengo in modo particolare che è quello riservato alle aree cratere del sisma con opportunità per le imprese abruzzesi che vivono in quelle aree di poter crescere e mantenere le loro attività in luoghi difficili e destinati altrimenti all’abbandono, con una dotazione finanziaria pari a 46 milioni di euro.
Concludo confidando in un atteggiamento meno negativo da parte del mio predecessore, a cui ricordo, in ogni occasione possibile, che al momento del mio insediamento nulla era stato scritto del nuovo PSR e con il rischio di restituire a Bruxelles oltre il 40% delle risorse della vecchia programmazione”.