“Mi aspetto che il governo dia seguito a questo confronto e che dall’approvazione del decreto fino alla sua conversione in legge questo tavolo rappresentato dai territori accompagni il percorso parlamentare e ci si fidi finalmente delle proposte che arrivano in maniera trasversale dal territorio, che sono condivise da presidente, sindaci e amministrazioni di tutti i colori politici”.
Lo ha riferito il governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio al termine dell’incontro a Palazzo Chigi tra il presidente del consiglio Giuseppe Conte, e una delegazione del governo, i responsabili dei territori delle regioni dell’Italia Centrale colpita dal sisma.
“Abbiamo consegnato al presidente Conte un corposo pacchetto di proposte emendative, quindi di norme che secondo me debbono essere inserite”, ha aggiunto Marsilio. “Intanto il titolo del decreto è relativo agli eventi sismici, quindi al plurale, cosa che avevamo subito denunciato, e ora ci aspettiamo che in sede di conversione in legge vengano inserite alcune norme specifiche.
Abbiamo consegnato al Presidente Conte un corposo pacchetto di proposte emendative riguardanti norme che secondo noi dovrebbero essere inserite”: lo ha dichiarato il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al termine dell’Incontro avuto questo pomeriggio a Palazzo Chigi con il Presidente Conte, insieme ai Presidenti delle Regioni colpite dai sismi e i rappresentanti dell’ANCI.
“Su alcuni aspetti c’è stata un’apertura, come nel caso del titolo del decreto mutato in “eventi sismici” al plurale, comprendendo anche quelli che hanno colpito il centro Italia” ha continuato Marsilio. Adesso ci attendiamo che, oltre al titolo, da subito venga approvato un pacchetto di modifiche specifiche che abbiamo presentato: dal reperimento del personale necessario a far funzionare gli uffici e sbloccare i cantieri; alla semplificazione delle norme; alle misure fiscali rispetto la proposta del Governo. Ho ricordato al Governo che dal 2000 tale abbattimento è stato del 60% e non del 50% come nell’attuale proposta. Mi aspetto quindi che il Governo dia seguito a questo confronto e si fidi delle proposte che arrivano in maniera trasversale dal territorio, poiché le proposte che abbiamo fatto, oltre che frutto dell’esperienza maturata finora nella gestione della ricostruzione, sono condivise da Presidenti, sindaci e amministratori di tutti i colori politici e sul terremoto non c’è e non dovrebbe esserci una questione di partito.”
Riguardo il ritardo con il quale è stato convocato il tavolo per la discussione del nuovo decreto sulla ricostruzione, Marsilio ha precisato che: “mi sono permesso di dire al Presidente del Consiglio che, forse, se non avessi protestato non saremmo qui, oggi, a poche ore dall’approvazione del decreto, a parlarne insieme. Il Presidente del Consiglio sostiene il contrario, di averci convocato a prescindere ma la convocazione l’ho ricevuta solo ieri (domenica, ndr) alle ore 20.00. Visto che da quattro mesi è stato preso l’impegno di poter scrivere il testo insieme, avrei preferito che il testo presentato al Consiglio dei Ministri fosse già frutto di questo confronto e non, come tradizionalmente avviene in queste circostanze, che prima si scrive un testo e poi si sottopone al parere dei diretti interessati.
Comunque- ha concluso Marsilio- se c’è la volontà politica, ci sono sessanta giorni di tempo che possono essere utilizzati in maniera fruttuosa per correggere il decreto e l’invito che abbiamo rivolto è quello di fare l’ultimo decreto della serie cioè, avere il coraggio di inserire dentro questo decreto tutte le cose che servono e tutte le cose che mancano perché non c’è davvero più tempo da perdere”.