Decisione drastica del governo: taglia i fondi alle regioni, L’Abruzzo va in affanno

In un contesto di preoccupazione per la sostenibilità finanziaria delle amministrazioni locali, emerge una notizia che aggrava la situazione.

Il governo ha deciso di ridurre significativamente i fondi destinati ai Comuni e alle Province italiane. Questa manovra vedrà un decremento di oltre 5,8 milioni di euro all’anno fino al 2028.

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Il Governo taglia i fondi alla regione Abruzzo – Abruzzocityrumors.it

Questo provvedimento rischia di avere ripercussioni dirette sui cittadini, i quali saranno costretti a sopportare un onere complessivo di circa 30 milioni in cinque anni a causa dei servizi mancanti.

Un grido d’allarme dall’Abruzzo

La voce più forte contro questa decisione arriva dall’Abruzzo, dove Giacomo Carnicelli, presidente dell’associazione Autonomie Locali Italiane (ALI) Abruzzo, lancia un allarme preoccupante. Secondo Carnicelli, è inaccettabile ritornare a una “stagione dei tagli” che sembrava ormai superata. Tra i Comuni più colpiti dalla nuova politica finanziaria figura Lanciano, ma non è l’unico: L’Aquila, Teramo, Montesilvano, Celano e Avezzano sono anch’essi fortemente penalizzati.

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L’Aquila è una delle città maggiormente colpite dal decreto – Abruzzocityrumors.it

Il decreto del Ministro dell’Interno e del Ministro dell’Economia e delle Finanze stabilisce una riduzione complessiva dei contributi alla finanza pubblica pari a 250 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028. Di questi fondi sottratti alla disponibilità delle amministrazioni locali, ben 200 milioni gravano sui Comuni, mentre i restanti 50 milioni impattano su Province e Città metropolitane. Una scelta che si tradurrà inevitabilmente in una diminuzione della qualità e della quantità dei servizi offerti ai cittadini.

Una delle contraddizioni più evidenti emerse dalle dichiarazioni degli amministratori locali riguarda le nuove infrastrutture realizzate grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Secondo Carnicelli infatti molti Comuni abruzzesi stanno lavorando alla costruzione di nuovi asili nido che però rischiano di rimanere chiusi o inutilizzati perché non ci saranno sufficienti risorse per pagare il personale o le bollette necessarie al loro funzionamento.

Di fronte a questa situazione Angelo Radica sindaco del comune abruzzese Tollo ha espresso la sua frustrazione definendo la politica governativa come “una contraddizione in terminio”. La sua critica punta il dito contro una strategia che sembra punire proprio quegli entri territorialmente più virtuosi e impegnati nel miglioramento delle proprie strutture comunali attraverso progetti innovativi. Tutto ciò solleva interrogativi sulla capacità futura dei comuni italiani non solo nell’ampliare ma anche nel mantenere attivi i servizi essenziali per la popolazione.

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