Una saturazione progressiva delle strutture sanitarie e ospedaliere, che riporta l’Abruzzo alle cronache nazionali, con la morte di un paziente in attesa di ricovero anche a Sulmona e l’ospedale di Avezzano da ieri in tilt al punto da ricevere solo pazienti covid: “Presenterò una nuova interpellanza per sapere cosa la Regione sta facendo per evitare che accada ancora, oltre annunciare da un giorno all’altro la saturazione del sistema – rimarca Paolucci – Sicuramente la situazione del Paese è in affanno: ma che cosa è stato fatto in questi mesi per supportare il personale che è in trincea da marzo? Come si sono potenziate concretamente le strutture se non si è in grado di dare soccorso a chi ne ha bisogno e nemmeno di fornire dati sulla situazione, in modo da supportare anche il sistema nazionale che deve decidere su chiusure e interventi?
Infatti se il sistema di tracciamento non funziona, sarà difficile anche capire in quale fascia (gialla, arancione, rossa) si trova l’Abruzzo. E, infine, fin dove arriva la rete territoriale tanto decantata, se sono centinaia le richieste di tamponi e se bisogna aspettare giorni e giorni per farli, pur avendo i sintomi o situazioni di Covid acclarate in famiglia. Ma, soprattutto, dov’è la governance sanitaria e dove quella istituzionale, capace prontamente di trasformare in debito fuori bilancio una convenzione illegittima, ma assente su un fronte che si è potentemente riacceso? Da settimane il centrosinistra chiede che il Governo Regionale riferisca alla Commissione salute, portando dati certi, credibili e verificabili. Ma finora nulla.
Una governance che manca, proprio mentre il Ministero afferma l’efficacia delle azioni messe in campo dal centrosinistra, ufficializzando i dati del monitoraggio sui Lea relativi al 2018, ultimo anno della legislatura precendente. Non è una gara a chi è più bravo, ma una sottolineatura per affermare la presenza decisionale e governativa di un tempo su un settore che prima era sensibile, oggi lo è molto di più a causa del Covid, che ha trasformato in abisso la superficialità di cui pecca chi dovrebbe gestire la sanità in una emergenza così delicata.
Ci aspettiamo che la Regione consideri priorità non gli stipendi dei manager e le poltrone libere di turno, ma le assunzioni di personale a supporto del suo sistema sanitario, che in questo momento evidentemente è l’unico che può davvero cambiare e salvare le sorti degli abruzzesi”.