E’ stata formalmente istituita in Regione (la delibera di giunta è la numero 125 del 4 marzo scorso), secondo quanto disposto dagli indirizzi operativi del Presidente del Consiglio dei ministri, l’Unità di crisi per l’emergenza legata al Coronavirus.
Dell’organismo, che ha sede nella Sala operativa della Protezione civile regionale, fanno parte specifiche figure professionali individuate tra i dipendenti regionali, coordinate dalla stessa Protezione civile e dal Dipartimento Sanità della Regione.
Responsabile dell’unità di crisi, che ha anche il ruolo di soggetto attuatore delle misure legate all’emergenza, è stato nominato (con decreto del presidente della Regione) Silvio Liberatore, dirigente del Servizio Emergenza e Protezione civile della Regione. Questa mattina a Pescara c’è stato un vertice, convocato dal presidente della Regione Marco Marsilio e dall’assessore Nicoletta Verì, a cui hanno partecipato – oltre a Liberatore – il referente regionale sanitario Alberto Albani, i direttori generali delle Asl e i delegati delle aziende sanitarie coinvolte nella gestione dell’emergenza. Al centro dell’incontro c’è stata l’implementazione del Piano di emergenza regionale, alla luce delle nuove indicazioni introdotte dall’ultimo decreto e dalle emergenze in atto nel nord Italia.
Particolare attenzione è stata dedicata alla necessità di potenziare la capacità delle strutture ospedaliere, così da fronteggiare un eventuale e improvviso aumento dei casi legati al contagio. Albani ha chiesto a tutte le aziende sanitarie di organizzare, in ogni presidio ospedaliero, percorsi dedicati per accogliere e ricoverare in sicurezza pazienti contagiati, in modo da non pregiudicare l’attività ordinaria dei presidi che, è bene ricordare, va avanti anche in questi giorni di emergenza. Le stesse Asl dovranno comunicare alla Protezione civile quelle che sono le necessità finanziarie per eseguire eventuali lavori di adeguamento delle strutture, anche sotto il profilo impiantistico.