Sono gli impegni assunti dal neo assessore regionale Mauro Febbo, intervenuto questa mattina a Pescara al forum organizzato da CNA Balneari per fare il punto sullo stato del settore alla luce dell’estensione delle concessioni demaniali marittime attuali al 2033. Un appuntamento, quello tenuto nella sede della CNA, che ha portato in Abruzzo Cristiano Tomei e Sabina Cardinali, referente e portavoce nazionale della confederazione artigiana per il settore.
In una sala gremita, nel dibattito coordinato dal direttore regionale della CNA Abruzzo, Graziano Di Costanzo, Febbo – che promette di utilizzare il metodo del confronto con i rappresentanti del settore – ha detto la sua anche sul tema più caro ai concessionari, soprattutto nella veste di coordinatore nazionale degli assessori al Turismo della Regioni d’Italia: “Occorre dare certezze agli investimenti delle imprese del settore, ed è questo il motivo per cui va riproposto il superamento definitivo della Direttiva servizi, la cosiddetta “Bolkestein”, per il vostro comparto. Le imprese che investono hanno bisogno di sicurezze”.
Parole pienamente condivise dalla platea (presente, tra gli altri, il presidente della Camera di Commercio di Teramo, Gloriano Lanciotti) e rilanciate da Tomei nel suo intervento: “Parliamo di un comparto, il nostro, che vale una fetta rilevante del totale dell’apporto che il turismo offre alla economia italiana. Ed è per questo che ci battiamo per definitiva fuoriuscita del settore dalla direttiva servizi dell’Unione europea”. No alle aste pubbliche per l’assegnazione delle spiagge, insomma. Tanto più, ha argomentato Tomei, “che una parte rilevantissima del nostro litorale non è soggetta a concessione alcuna. Esiste invece tutto lo spazio per assegnarne porzioni anche ad altri, ma per fare questo occorre che i comuni realizzino una mappatura puntuale delle nostre coste. Che va fatta subito”. Il tema della vertenza con l’Europa è stato rilanciato dalla Cardinali nelle sue conclusioni: “Siamo stati il solo sindacato, a livello nazionale, a tenere sempre la barra dritta sulla fuoriuscita dalla Bolkestein: la proroga di quindici anni delle attuali concessioni è un primo segnale, adesso occorre andare avanti fino al risultato definitivo”.