È però evidente che sui ritardi nella trasmissione delle pratiche della Cassa integrazione in deroga sono stati fatti errori, inutile nascondersi dietro un dito. Ammettiamo il gap, mettiamoci testa bassa a lavorare per recuperare molto velocemente il tempo perso, porgendo le nostre scuse a chi sta pagando il nostro ritardo, poi arriverà anche il tempo per chiarire modalità e responsabilità per tale errore”. È il commento del Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri intervenendo sulla polemica inerente i ritardi della Regione sulla Cassa integrazione in deroga. “Mi ritengo un uomo di parte che oggi ricopre, in seno al Governo regionale, un ruolo superpartes – ha sottolineato il Presidente Sospiri -. Questo non mi rende ottuso, né tantomeno indifferente, ovvero non offusca la mia capacità di guardare e di giudicare con oggettività il nostro operato.
L’emergenza Covid-19 ritengo che nell’ultimo mese e mezzo abbia fatto emergere le migliori energie positive della nostra macchina amministrativa, abbiamo superato i mille ostacoli, anche della burocrazia internazionale, per ottenere le nostre partite di dispositivi personali di protezione, abbiamo garantito assistenza ovunque ci sia stato richiesto, sostenendo le popolazioni più fragili, ovvero i residenti delle nostre Case di riposo, epicentro della crisi sanitaria, abbiamo sostenuto la nostra sanità regionale al meglio delle nostre possibilità e anche oltre, prova né è il Progetto del Covid Hospital Pescara, un ospedale nuovo che nascerà in poco più di un mese, così come il Covid Hospital de L’Aquila.
Sulla Cassa integrazione in deroga, però, la macchina si è arrestata e non doveva accadere perché già in tempi non sospetti avevamo evidenziato tale rischio che avremmo dovuto impedire a ogni costo perché parliamo di lavoro, di occupazione, di migliaia di famiglie che da due mesi sono senza lavoro, ossia senza stipendio, e che contano su quella misura per la sopravvivenza. E il dato non ci piace: sappiamo che il provvedimento dovrà riguardare almeno 10mila 64 aziende, per 25mila 561 dipendenti, con una richiesta di Cig in deroga pari a 5milioni 445mila 414 ore richieste, che saranno coperte con un fondo pari a 44milioni 107mila euro.
Alle 17.30 di oggi abbiamo verificato che dei 10.578 iter generati, ne sono stati inseriti solo 382 e non possiamo accettarlo. E allora: siamo in ritardo, non cerchiamo scusanti, non nascondiamoci dietro a un dito. Adesso è il momento di ringranare la marcia, mobilitare tutte le forze amministrative disponibili da concentrare sulla trasmissione dei dati – ha detto il Presidente Sospiri -. Chiedo e chiediamo scusa alle famiglie che dovranno ancora attendere per vedersi riconosciuto un diritto, poi dovrà arrivare il tempo dei chiarimenti”.
Critiche dal Pd. Sulla cassa integrazione in deroga la Regione Abruzzo è ferma al palo. Sembra incredibile ma è proprio così: l’Inps ha comunicato di non aver ricevuto neppure una pratica. Siamo a quota zero, mentre circa 54mila lavoratrici e lavoratori abruzzesi aspettano la liquidazione della loro indennità. Come abbiamo più volte denunciato, raccogliendo l’allarme e il grido di dolore da parte delle forze sociali, la Regione si è fatta trovare completamente impreparata: prima l’inspiegabile ritardo nell’attivazione delle procedure; adesso questa incredibile attesa prima dell’inoltro all’INPS delle pratiche ricevute sulla piattaforma online regionale. Adesso basta; c’è un limite a tutto. Fin dall’inizio di questa emergenza, la coalizione di centrosinistra abruzzese, con grande senso di responsabilità, si è astenuta dalle polemiche e ha manifestato piena volontà di collaborazione, dichiarando la propria disponibilità a dare una mano. Per tutta risposta abbiamo dovuto assistere all’atteggiamento irresponsabile di una Regione interessata soltanto a pretestuose polemiche con il Governo Nazionale e prigioniera della sua stessa propaganda.
I lavoratori abruzzesi stanno pagando sulla loro pelle i ritardi, l’inadeguatezza e l’improvvisazione di chi ha la responsabilità di governare l’Abruzzo ma si comporta come se così non fosse. Oggi Marsilio dichiara alla stampa di voler svolgere un ruolo da protagonista, avviando una campagna di confronto con le forze produttive e sindacali. Il governatore è senza vergogna. Si tratta delle stesse forze produttive e sindacali che da settimane chiedono invano di essere ascoltate, che hanno espresso in tutti i modi possibili le loro preoccupazioni per lo stato di incertezza e di confusione delle procedure regionali e che sono state escluse da ogni confronto prima che la maggioranza partorisse una legge sull’economia infarcita di propaganda che lascerà tra le mani delle imprese e dei lavoratori soltanto un pugno di mosche. E’ ora di scendere da Marte e capire che la misura è colma. Così non si governa una Regione come l’Abruzzo. Siamo stufi di assistere all’irritante spettacolo di chi pensa soltanto a mettere a disposizione una cassa di risonanza a Meloni o Salvini, mentre gli abruzzesi sono costretti a pagare il prezzo di questo disastro. Si provveda immediatamente a colmare il ritardo, convocando le parti sociali e dando finalmente risposte concrete alle lavoratrici e ai lavoratori che da troppo tempo soffrono l’inaccettabile inconcludenza del Governo regionale.