Blue tongue, 200mila pecore a rischio in Abruzzo

Allarme in Abruzzo: la Blue tongue minaccia 200.000 pecore. Coldiretti chiede subito vaccini e controlli, il settore ovino rischia il collasso

L’Abruzzo rischia un duro colpo al suo cuore agricolo. Un allarme di proporzioni preoccupanti è stato lanciato per la diffusione della Blue tongue, una malattia che minaccia direttamente il vasto patrimonio ovino della regione.

Pecore
Blue tongue, 200mila pecore a rischio in Abruzzo – Abruzzo.cityrumors.it

Con un aumento dei casi accertati, la situazione è critica: “Bisogna alzare la guardia per salvare la ‘Fattoria Abruzzo’ dalla Blue tongue che mette a rischio un patrimonio di 200mila pecore, con il numero di casi conclamati che fotografano uno scenario a tinte fosche“.

A denunciare la drammaticità della situazione è Coldiretti Abruzzo, che chiede a gran voce un “piano di interventi strategico e tempestivo“. La Blue tongue, o lingua blu, è una malattia virale che colpisce gli animali, trasmessa da un insetto, un moscerino del genere Culicoides. È fondamentale precisare che non colpisce l’uomo e non infetta la carne o il latte, quindi non vi sono rischi diretti per il consumo alimentare.

Tuttavia, le conseguenze per il settore zootecnico sono devastanti. La malattia porta a un drastico calo della produzione di latte e, ancor più grave, al blocco della movimentazione delle greggi e delle mandrie. Questo si traduce in enormi danni economici per le aziende agricole, che vedono interrotte le proprie attività commerciali e produttive.

La Blue tongue: una minaccia economica, non per l’uomo

Il presidente di Coldiretti Abruzzo, Pietropaolo Martinelli, non usa mezzi termini: “I casi di Blue tongue che si stanno registrando nei territori abruzzesi a vocazione ovina stanno facendo emergere, in tutta la sua drammaticità, la fragilità di un settore che merita tutela e interesse“. Per il direttore di Coldiretti, “siamo a un bivio drammatico” e se non si interviene immediatamente “si rischia di confermare definitivamente la morte di questo settore“.

Pecora
La Blue tongue: una minaccia economica, non per l’uomo – Abruzzo.cityrumors.it

Di fronte a uno scenario così critico, Coldiretti Abruzzo sollecita azioni concrete e urgenti. In primis, chiede l’estensione e il potenziamento della campagna vaccinale, considerata l’arma più efficace per contenere la diffusione del virus. Ma non basta: è necessario rafforzare i controlli serrati sulle importazioni di animali vivi dall’estero, poiché è probabile che la lingua blu sia arrivata nelle regioni settentrionali d’Italia proprio dal Nord Europa, dove la malattia sta dilagando.

L’associazione sottolinea inoltre l’importanza strategica dell’utilizzo di stalle di sosta per il controllo degli animali e l’uso di repellenti per gli insetti vettori del virus.

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Infine, e non meno importante, Coldiretti invoca un supporto economico immediato per gli allevatori: “Occorre velocemente strutturare azioni di primo soccorso e di sostegno per far sì che lo smaltimento delle carcasse non sia un onere così gravoso come lo è oggi“. Un appello accorato per salvare un comparto vitale per l’economia e l’identità dell’Abruzzo.

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