Ma anche per le varie attività commerciali e di ristorazione e dei servizi dell’indotto.
E’ una sorta di appello che Giammarco Giovannelli, presidente di Federalberghi-Confcommercio, lancia ai sindaci e a tutte le associazioni turistiche locali abruzzesi.
“Allo stato attuale possono essere fatte delle semplici previsioni”, sottolinea, ” su possibili misure di allentamento e di riapertura. Magari non in tutte le regioni, ma operatori turistici e commerciali non sanno quando potranno rimettersi in movimento e in che modo farlo. Va da sé che qualsiasi pianificazione per l’imminente stagione estiva, allo stato attuale, ha una valenza aleatoria”.
E qui si innesta un ragionamento molto chiaro, che nelle riflessioni di Giovannelli dovrebbe essere di facile comprensione per le singole amministrazioni comunali, essenzialmente quelle costiere.
“La nostra produzione aziendale è pari a zero”, commenta, “quindi l’indotto dei servizi è azzerato. Non è difficile immaginare che nessuna azienda turistica, commerciale e dei servizi possa adempiere alle imposte consuete.
In questa drammatica fase dell’economia nazionale di certo diamo per scontato un rapporto di comprensione e condivisione totale con le amministrazioni comunali dei territori turistici abruzzesi. Ognuno dalla sua parte per trovare soluzioni alla sopravvivenza in questa fase ed alla lenta ripresa quando questa sarà possibile”.
La proposta. Di fronte a prospettive turistiche decisamente ridotte all’osso, anche in relazione a quelle che saranno le future misure di contenimento del contagio, si prospetta un segnale forte e di sostegno concreto al comparto.
“Sospensione e azzeramento della tassazione, prosegue Giovanneli, “per l’anno in corso e riformulazione per quando ci sarà la lenta ripartenza in cui di certo soprattutto le piccole e medie attività debbono essere messe in condizione di potersi rialzare pensando allo sviluppo e all’adeguamento dei cambiamenti che il mercato ci imporrà.
La sospensione annuale dell’Imu, Tari, Tosap, Icp oltre alla tassa di soggiorno e concessione demaniale, appare un percorso obbligato, perché la prospettiva di riattivazione del sistema turistico ricettivo locale sarà molto difficile e comunque insufficiente per poter sostenere i nostri costi fissi già spropositati da tempo.
Queste misure hanno una legittima valenza economica ma non sottovalutiamo quello sociale. Favorendo la ripartenza del mondo del lavoro assicuriamo una indispensabile stabilità della vita economica cittadina.
”Il turismo, il commercio, la ristorazione ed i servizi rappresentano la vita sociale di ogni comunità”, chiude il presidente di Federlberghi.