“Di fronte all’enorme richiesta di finanziamenti per gli investimenti avanzata da circa 750 imprese alla Regione Abruzzo in base “all’avviso 3.1.1. del Por Fesr” non possiamo che sostenere la volontà dell’assessore Mauro Febbo di incrementare significativamente la dotazione finanziaria messa a disposizione”.
Lo affermano sedici sigle del mondo dell’impresa e dei sindacati dei lavoratori abruzzesi (Agci, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Legacoop, Cgil, Cisl, Uil, Ugl) in relazione alle dichiarazioni rilasciate ad alcuni organi di stampa dal titolare delle Attività produttive della Giunta Marsilio sul boom di richieste pervenute alla Regione. Il bando in questione è riservato a micro, piccole e medie imprese che intendono realizzare spese di investimento per ripartire dopo l’emergenza Covid.
Un’opportunità colta al volo, che si è tradotta in una sorta di “assalto alla diligenza”, ovvero al sito della Regione, che già il primo giorno di apertura dei termini per l’invio delle richieste – il 2 luglio scorso – si è trovato a fronteggiare un valanga di richieste: ben 112 per più di 8 milioni di euro. Afflusso peraltro replicato nei giorni successivi, fino alla scadenza dei termini dell’11 luglio, da altre centinaia di richieste: fino a toccare quota 750. Una cifra enorme, per un totale di ben 51 milioni di euro, in grado di raddoppiare il suo effetto positivo calcolando l’ammontare degli investimenti che genererebbe: ma che deve fare i conti con la relativa esiguità (5,6 milioni di euro) di dotazione attuale del bando. Cifra che ora Febbo vorrebbe portare almeno a quota 20: “Ma a nostro parere – proseguono le sedici sigle – serve uno sforzo ulteriore per finanziare più imprese possibile”. “Non sta a noi indicare attraverso quali strumenti riprogrammare la cifra da mettere a disposizione – concludono – ma è certo che questo obiettivo deve essere perseguito, in uno con l’accelerazione straordinaria dei tempi di redazione delle graduatorie.
In modo da consentire alle imprese, che hanno mostrato in questo modo di voler riprendere la strada della crescita dopo i gravi problemi provocati dalla pandemia, di poter utilizzare in tempi davvero celeri risorse finanziarie significative”.