“Mascitelli, non è decaduto, come si legge nel decreto n. 70 del presidente, firmato da Marsilio, Verì e D’Amario che annuncia la nomina di Cosenza – avverte l’ex assessore alla Sanità – è stato illegittimamente destituito per rendere possibile la nomina di un commissario sembrerebbe in quota Lega. Una delibera, la destituzione, più volte rinviata per evidenti illegittimità, tanto da cumulare un record di pareri tecnici negativi in seno alla struttura regionale che non solo è stata adottata, ma è stata seguita da quella di nomina del Commissario straordinario, sebbene, nei fatti, sia facilmente dimostrabile che di commissari non c’era bisogno, se avessero atteso che l’incarico di Mascitelli si esaurisse in modo naturale.
Evidentemente al centrodestra urgeva un’ulteriore postazione sulla sanità, sebbene a fronte delle nomine fatte in questi venti mesi di governo, fino ad oggi non ravvediamo né programmazione sanitaria, né una gestione efficace ed efficiente del settore, emergenza Covid compresa. Però, abbiamo il commissariamento dell’Agenzia Sanitaria Regionale, per occupazione politica di un ufficio amministrativo, perché quella del dirigente dell’Asr è una figura tecnico-professionale, che non può decadere secondo i criteri dettati dallo spoil system e che non può sottostare ad altre logiche.
E Cosenza dovrebbe avere un ruolo di traghettatore fino all’avviso pubblico necessario al rimpiazzo ufficiale del direttore, si legge nell’atto. Insomma, un altro giro del valzer delle poltrone che è l’unica attività costante del centrodestra da quando è classe dirigente. Sulla questione abbiamo fatto un accesso agli atti, confermando tutta la nostra piena solidarietà a Mascitelli, consapevoli di andare incontro a un’altra scelta che si inciderà sulle finanze dell’ente e sulla comunità”.