Carmine Cellinese, medico atriano e presidente al secondo mandato di Aci Teramo, è stato riconfermato nuovamente anche alla guida dell’Aci Abruzzo.
La promozione del suo lavoro alla guida di tutti i club abruzzesi è arrivata nel corso della riunione del comitato regionale durante la quale al medico atriano è stata rinnovata la fiducia per ulteriori 4 anni.
“Sono orgoglioso che il lavoro di riposizionamento dell’Aci, al centro della vita e dei bisogni delle persone, sia stato riconosciuto dai colleghi che hanno sentito il bisogno di proseguire nel segno di quanto abbiamo costruito anche in ragione di ciò che c’è da fare. Ci hanno colto di sorpresa nuove sfide – dichiara Cellinese in riferimento all’emergenza Covid – che ci hanno costretto a ripensare i tradizionali concetti di viabilità e che ci inducono a inserirci nel dibattito e nella tendenza sulle nuove forme alternative di mobilità. L’Aci, come sindacato degli automobilisti, ma anche per il ruolo istituzionale che veste, non può non condurre una riflessione ed esserci nei tavoli istituzionali sui quali si discute di questi cambiamenti.
Penso ai tracciati ciclopedonali su cui le amministrazioni stanno spingendo, penso al fenomeno della mobilità elettrica o su due ruote e penso ai cambiamenti introdotti nel nuovo codice della strada su cui tutti questi elementi di novità devono integrarsi. Tutto ciò costituisce dunque per me uno stimolo ulteriore a proseguire in quel lavoro di sinergia tra i club che fin dal primo momento alla guida dell’Aci di Teramo mi ero ripromesso di portare avanti con grande determinazione».
Cellinese infine, durante il Comitato regionale, ha posto al centro del dibattito anche un tema che riguarda lo sport, e in generale l’automobilismo sportivo. La cultura e l’avvicinamento allo sport devono tornare a essere avvicinati ai ragazzi “porta a porta”, così come l’Aci sta già facendo con le campagne di sensibilizzazione nelle scuole. «Intendo dire – spiega Cellinese che lo sport e l’automobilismo devono tornare alla portata di tutti come succedeva anni fa quando la sport era praticato partendo dalla strada e questo in qualche modo garantiva parità a tutti. Negli anni 70, con le limitazioni alla sicurezza, molti sport si sono trasformati in un fenomeno elitario e professionistico, specie nell’automobilismo dove oggi servono molti mezzi e supporti economici congrui per portare avanti una carriera da pilota.
Certo non possiamo tornare alla strada perchè sono cambiate tante cose, ma penso che l’Aci abbia il dovere di lavorare per accorciare le distanze tra i giovani e lo sport, e che debba farlo stimolando l’avvicinamento alla cultura delle nostre tradizioni automobilistiche e sportive nelle scuole. Un vero “porta a porta” di cultura nelle scuole e nei luoghi animati dai più giovani. In questi anni abbiamo già lavorato dal punto di vista storico e accademico con i cicli di incontri allestiti con le Deputazioni di Storia Patria, e abbiamo pubblicato già 4 libri volti proprio a diffondere questi valori. Proseguiremo in questo lavoro di recupero storico e avvicinamento allo sport con i ragazzi abruzzesi in modo da far crescere insieme i Club e rappresentare un esempio pilota dal punto di vista nazionale”.