E non potrà passare in zona gialla prima del 21 dicembre, data fissata dall’ultimo DPCM. Questa non è una forzatura dell’esecutivo nazionale, come Marsilio da giorni cerca di far passare, ma è il regalo di Natale che lui ha fatto all’Abruzzo, perché quando ha forzato per portare la regione nella zona rossa, conosceva bene anche i termini temporali della questione. E così sotto l’albero di famiglie e imprese oggi c’è un danno enorme, nel periodo più proficuo dell’anno, divenuto tanto nero da far scendere la gente in piazza e mobilitare le forze sociali”, così il centrosinistra in Consiglio regionale a fronte della notizia arrivata da Palazzo Chigi nel pomeriggio.
“Dopo aver richiesto con urgenza le restrizioni solo per vincere la folle corsa ad anticipare e contrastare il Governo, tattica che caratterizza l’azione amministrativa di Marsilio e di tutti i colleghi governatori di centrodestra – riprendono i consiglieri di Pd, Legnini presidente, Gruppo misto e Abruzzo in comune – ora il nostro cerca da giorni di scaricare proprio su Roma le responsabilità della scelta che è stato lui a fare, cercando di disincastrare la regione dal garbuglio in cui l’ha gettata e salvare la faccia. Ci resteremo anche in barba alle promesse fatte stamane sui social da alcuni consiglieri regionali di centrodestra che promettevano uscite immaginarie dalla massima restrizione.
Ci chiediamo perché prima di firmare Marsilio non abbia fatto mente locale su cosa significasse stare in zona rossa in termini temporali, visto che reclamava l’applicazione di una norma nazionale vigente al momento della firma dell’ordinanza e di cui ben conosceva anche i tempi di permanenza nelle varie aree.
Ci chiediamo da cosa derivasse la convinzione che il presidente aveva prima di firmare, che di lì a poco tutta l’Italia sarebbe divenuta zona rossa, quando invece è accaduto l’esatto contrario, tanto che l’Abruzzo dal 6 dicembre sarà l’unica zona rossa rimasta in Italia.
Ci chiediamo, infine, come si possa gettare un intero territorio in balia della propaganda contro il Governo, non rendendosi conto dei danni causati agli abruzzesi per aver sbagliato scelta.
Un pasticcio mai visto nella storia amministrativa della regione e che dice molto anche su come questo governo regionale abbia approcciato e gestito l’emergenza portata dalla pandemia: amministratori occupati troppo ad apparire, che a porre in essere vaccini, posti letto, strutture sanitarie dedicate, tracciamenti, ad evitare casi di malasanità. Come dimenticare la processione del presidente nelle trasmissioni nazionali e l’invito a seguirlo sulla testata di turno rivolto via Facebook e quelle grafiche di ringraziamento arrivate dal partito di elezione per aver sottoposto la popolazione aquilana a tamponi antigienici.
Uno spettacolo di bassa lega che ha evidenziato ancora di più la mancanza di una governance efficace ed efficiente, situazione che lamentiamo da mesi e che peggiora progressivamente, insieme alla mancanza di un’unione fra alleati, visto che molti hanno preso le distanze dagli ultimi provvedimenti che hanno paralizzato l’Abruzzo.
Nel frattempo le attività resteranno ancora chiuse, salvo quelle di prima necessità; le scuole saranno solo a distanza, dalla seconda media in poi; smart-working e il comparto economico, quello turistico e commerciale, in ginocchio e ancora in attesa delle risorse a fondo perduto promesse dalla Regione.
Pensi, Marsilio, ai danni che ha fatto e faccia arrivare almeno le risorse promesse in primavera ai destinatari, fra cui ci sono lavoratori, imprese e attività che per via della sua ordinanza hanno dovuto incrociare le braccia e ai quali siamo vicini e solidali”.