Si apre una nuova fase per il turismo speleologico abruzzese e la conservazione del suo patrimonio.
Stamane presso la sede dell’assessorato al Turismo l’assessore Daniele D’Amario ha sottoscritto un protocollo d’intesa con la Federazione speleologica abruzzese, rappresentata dal presidente Gabriele La Rovere, per avviare una serie di azioni di tutela e valorizzazione dell’importante patrimonio speleologico regionale.
“Le tante grotte naturali e artificiali disseminate sul territorio regionale – ha sottolineato D’Amario- rappresentano un’occasione di sviluppo turistico che non può essere sottovalutata. Per questo, dopo anni di inerzia, abbiamo deciso dare vita ad una collaborazione strategica con la federazione speleologica abruzzese che riesca a raggiungere un duplice obiettivo: la valorizzazione delle grotte come prodotto turistico e la realizzazione di un Catasto regionale delle Grotte e delle Aree carsiche della Regione Abruzzo (Ca.Gra, ndr).
Sul primo obiettivo – ha aggiunto D’Amario – siamo certi che l’offerta speleologica calzi perfettamente con l’idea di turismo sostenibile come elemento centrale della nostra offerta turistica; per quanto riguarda invece la realizzazione del Catasto la conoscenza e la professionalità dei tanti operatori speleologi abruzzesi riusciranno a produrre un lavoro scientifico che si ponga come punto di partenza sulla consistenza del patrimonio”.
Negli ultimi anni il turismo speleologico ha trovato una grossa risposta sul mercato nazionale; il potenziamento dell’offerta ma soprattutto un’azione generale di riordino del sistema rappresentano passaggi ineludibili. Il Catasto sarà realizzato e gestito dalla federazione speleologica che avrà anche il compito di aggiornare lo stato delle conoscenze relative alla cavita naturali presenti sul territorio regionale; la promozione turistica sarà invece compito della Regione Abruzzo. A margine della firma del protocollo d’intesa è stata ricordata la figura del professor Ezio Burri, docente all’Università dell’Aquila e socio fondatore del Club Speleologico di Chieti, scomparso qualche mese fa, anima e motore dell’intesa sottoscritta oggi.