L’AQUILA. Il prossimo 4 novembre riprenderà l’attività, dopo 45 giorni di fermo obbligatorio, delle 82 vongolare che operano sul territorio abruzzese.
“Non posso che unirmi all’appello del Presidente del Cogevo Abruzzo, Giovanni Di Mattia, nei confronti della Regione, per chiedere la massima tutela di questo importante settore della nostra pesca” dichiara il Consigliere e Vice Capogruppo del Pd, Dino Pepe.
“Nei cinque anni in cui ho ricoperto il ruolo di Assessore regionale alla Pesca abbiamo collaborato con il Cogevo creando un clima molto positivo e collaborativo tra tutte le parti, che ha portato indubbi risultati per la nostra regione – prosegue Pepe – per anni c’è stato infatti un profondo contrasto tra vongolari e Regione Abruzzo che si sono spesso scontrati sulla questione del ripascimento che, a dire dei primi, danneggiava pesantemente il loro settore.
Questa situazione è stata superata circa 4 anni fa da un accordo, da me fortemente voluto, che prevedeva che prima delle azioni di ripascimento degli arenili le imbarcazioni del Cogevo potessero prelevare le vongole presenti in quelle zone per metterle in aree cosiddette “di tutela”.
Questa azione sperimentale, portata avanti in sinergia tra Regione e Cogevo, con il coinvolgimento dell’IZS “Caporale” e della Capitaneria di Porto che avevano il compito di monitorare gli interventi, ha dato frutti importantissimi visto che da un lato ha permesso di tutelare il prodotto e l’attività delle vongolare e dall’altro di portare avanti le necessarie azioni di ripascimento senza creare danni”.
Come ricordato dall’ex Assessore alla Pesca questo protocollo sperimentale, molto apprezzato da entrambe le parti, venne addirittura attenzionato a livello nazionale dal Ministero competente.
“Per questo motivo voglio lanciare un appello al mio successore, Emanuele Imprudente, affinché si prosegua su questo percorso intrapreso che ha dato ottimi frutti, tutelando sia i legittimi interessi del turismo abruzzese che quelli delle nostre vongolare che rappresentano una parte importante della pesca abruzzese.
Auspico, in tal senso, che gli importanti risultati ottenuti dal comparto pesca negli ultimi cinque anni, dove tra l’altro sono stati intercettati e spesi tutti i fondi Feamp destinati alla nostra regione, vengano mantenuti e, perché no, migliorati anche attraverso un’attività amministrativa che segua la rotta della continuità con le buone pratiche già messe in campo, sarebbe infatti pura follia cancellare, con un solo colpo, delle politiche che hanno consentito di centrare simili obiettivi”.