Le grandinate e i temporali avvenuti nel pomeriggio del 5 agosto hanno causato problemi piuttosto drammatici: non solo si sono manifestati diversi allagamenti, ma anche gravissimi danni alle colture di tutta la provincia chietina, che ancora soffre i danni scatenati dalle numerose piogge, avvenute durante il mese di maggio, e dalle ripetute grandinate di luglio. Molti viticoltori hanno catturato le amare immagini che testimoniano l’enorme danno che ha colpito i vigneti abruzzesi, come nel caso di Ripa Teatina, dove i grappoli di uva Montepulciano ora sono completamente distrutti.
Un po’ tutto l’Abruzzo è stato colpito dal flagello del maltempo: Miglianico è stata afflitta dalla grandine mentre le coste si allagavano a causa dei temporali, proprio come a Chieti Scalo, nella zona industriale Selvaiezzi, dove i vigili del fuoco sono intervenuti nelle prime ore del pomeriggio per prestare aiuto ad alcune persone rimaste bloccate in macchina a causa delle strade fortemente allagate.
Anche il sottopasso Lido di Casalbordino è stato colpito dall’allagamento e l’entrata lato Poker, in attesa dell’intervento della Protezione civile Madonna dell’Assunta, è stata chiusa. Problemi molto simili si sono verificati anche a Torino di Sangro, dove il cavalcavia che porta al lungomare è finito sommerso dalle acque assieme alla strada, mandando in tilt le pompe di sollevamento dell’impianto: collaborando con il sindaco Nino DI Fonso e la delegata alla Protezione civile Sabrina Paolucci, sono intervenuti sul posto Protezione civile, vigili del fuoco e carabinieri.
Per quanto riguarda i vigneti, la problematica più grave del momento è la malattia che ha colpito le piante, generata dal clima particolarmente umido: moltissime vite sono afflitte da peronospora e flavescenza dorata, malattie che porteranno a perdite che, secondo le stime degli esperti, si aggireranno attorno il 40%. Questi danni si sono manifestati in particolare sulle regioni del Centro Sud nel versante Adriatico: quindi non solo Abruzzo, ma anche Marche, Puglia e Basilicata.
Secondo le previsioni attuali, il raccolto sarà inferiore a 50 milioni di ettolitri, un salato imprevisto che sicuramente porterà ad un forte calo della produzione, ma non così drammatico come sembra: pare che nelle zone risparmiate dal maltempo ci sia una grande quantità di frutti, un’abbondanza che potrebbe attutire sensibilmente il drammatico danno.
Nonostante questa amara consolazione, per gli esperti del settore occorre assolutamente lavorare di più e soprattutto meglio, affidandosi alla ricerca e all’innovazione tecnologica, così da potersi adattare al meglio ai cambiamenti climatici che, inevitabilmente, colpiranno non solo l’Abruzzo, ma il mondo intero.