“Già nella sua versione iniziale l’articolo 112 del “Decreto rilancio” conteneva un’offesa inaccettabile per i Comuni che, oltre all’emergenza coronavirus, hanno conosciuto i disagi e le restrizioni imposte dall’essere una “zona rossa”.
Ora, con la scellerata modifica apportata addirittura dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, a questa offesa si aggiunge un vero e proprio oltraggio”.
Lo afferma il coordinatore della Lega Abruzzo, il deputato Luigi D’Eramo, a proposito dell’articolo del “Decreto rilancio” che esclude dal fondo di duecento milioni tutti e dodici i Comuni abruzzesi che sono stati dichiarati “zona rossa” durante l’emergenza Covid-19.
“Nella prima stesura, che abbiamo considerato subito inaccettabile – dice D’Eramo – era prevista la ripartizione solo per i Comuni oggetto di provvedimenti superiori ai 30 giorni; situazione che escludeva, in partenza, sei Comuni abruzzesi che, per una manciata di giorni, non arrivavano a questa soglia. Ora, in maniera incomprensibile, vengono esclusi tutti, senza colpo ferire infliggendo un danno gravissimo e intollerabile alla collettività. Si evince, in maniera plastica, la tanto sbandierata attenzione di Pd e Movimento Cinque Stelle per l’Abruzzo.
La solita aria fritta della governance nazionale, alla prova dei fatti, questo governo non ha prodotto alcunché per sostenere il nostro territorio. Ha addirittura aggravato una condizione già fortemente precaria. La Regione non sta a guardare e, come già fatto con ben due misure di legge, di cui la Lega è stata promotrice con il resto della maggioranza, sopperirà a queste carenze, stanziando fondi ad hoc. Questo, però, non può rassicurare e non basterà nell’economia quotidiana; in fase di conversione del decreto nelle aule parlamentari, la Lega, combatterà non solo affinché il fondo da 200 milioni venga ripristinato per tutti, ma anche perché venga aumentato, come è giusto e legittimo. Non tollereremo in alcun modo ulteriori sfregi. Mi auguro che i consiglieri regionali di riferimento di Pd e M5s, anziché continuare a pontificare e a polemizzare, prendano atto del disastro provocato dal governo e intervengano con i propri vertici nazionali” conclude D’Eramo.