“Il 2021 è iniziato e le Asl non hanno ancora sottoscritto i contratti di acquisto di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati, riferiti all’annualità 2020, visto che la Regione non ha inviato gli schemi contrattuali alle Aziende Sanitarie Locali.
Una carenza gravissima, che conferma l’assoluta mancanza di governance in ambito sanitario e che mette la Regione in una posizione di estrema vulnerabilità, tenuto conto del necessario ruolo di sussidiarietà orizzontale assicurato dai soggetti accreditati, in misura complementare rispetto alla rete sanitaria pubblica e per il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza (LEA)”, lancia l’allarme il capogruppo Pd Silvio Paolucci, che sull’argomento presenterà un’interrogazione urgente per avere aggiornamenti sullo stato dell’arte e sulle ragioni del ritardo.
“Parliamo di procedure che riguardano prestazioni erogate dalla rete Ospedaliera privata accreditata – spiega l’ex assessore alla Sanità – dalle strutture titolari di accreditamento pre-definitivo per prestazioni sanitarie in strutture riabilitative ex art. 26 L. 833/78; Residenze Sanitarie Assistenziali; Residenze Protette e Strutture Psico-riabilitative; dalla Rete di Specialistica ambulatoriale privata accreditata – Stabilimenti FKT; Studi di radiologia, Casa di Cura, Studi Medici-branche a visita; dalla Rete dei Laboratori privati accreditati. Bene tutti hanno operato, ma non c’è ombra delle regole di riferimento. Per avere lumi sullo stato della procedura, ho inviato richieste a ogni Asl, ricevendo conferma della mancata conclusione degli iter a causa della mancanza degli schemi: così per la ASL di Pescara, per quella di Lanciano-Vasto-Chieti e per quella di Teramo, nessuna risposta è invece pervenuta da parte della ASL Avezzano-Sulmona-L’Aquila.
La Giunta da lenta diventa così inerte anche sugli schemi contrattuali, trasmissione indispensabile affinché le Aziende sanitarie possano sottoscrivere con i soggetti privati accreditati i contratti per la regolamentazione dell’acquisto delle prestazioni per l’annualità 2020. Ci chiediamo quanto ancora si debba aspettare per arrivare alla definizione di attività così importanti, latitanza che risulta ancora più incredibile della gestione, visto che siamo in piena emergenza sanitaria, nel bel mezzo di una pandemia, quindi con l’argomento sanitario e le adempienze come priorità ormai da un anno.
Eppure, nonostante tutto questo, la Regione non ha ancora acquisito un ritmo più spedito per adempiere a tutto ciò che serve per garantire la copertura non solo delle attività covid, ma anche altre prestazioni di patologie che non si fermano perché c’è il covid. Tempi e attese che rappresentano un costo sociale per la comunità, soprattutto quella che chiede ed eroga prestazioni sanitarie”.