La Giunta regionale, nella odierna seduta, ha approvato su proposta del presidente, Marco Marsilio, la Carta di Localizzazione dei Pericoli da Valanga (C.L.P.V.), in scala nominale 1:25.000.
Si tratta di un documento contente la localizzazione delle aree che presentano pericoli potenziali di caduta valanghe redatto in seguito al parere di congruità espresso dal Comitato Tecnico Regionale per lo Studio della Neve e delle Valanghe (CO.RE.NE.VA.), lo scorso 24 giugno. La delibera approvata dalla Giunta verrà ora notificata a ciascun Comune interessato come atto di primo indirizzo e di indicazione minima dei pericoli più probabili. “Non si tratta di una vera e propria Carta del rischio che verrà approvata in una fase successiva – ha dichiarato il presidente Marsilio – ma di una Carta della pericolosità redatta prendendo a riferimento le valanghe storiche o le indagini sul terreno.
Quindi non si fanno previsioni su eventuali futuri eventi valanghivi ma, in sostanza, si scatta una fotografia su quanto è accaduto in precedenza”. La Carta di Localizzazione dei Pericoli da Valanghe – realizzata sulla base della metodologia operativa già adottata nelle Regioni e Provincie Autonome dell’arco alpino italiano e dell’Appennino che aderiscono all’A.I.NE.VA. (Associazione Interregionale di coordinamento e documentazione per i problemi inerenti alla Neve e alle Valanghe) – costituisce un significativo apporto nella messa a disposizione di nuovi e fondamentali supporti operativi a Province, Comuni, Commissioni Locali Valanghe e a quanti altri sono coinvolti in attività di protezione civile in montagna. Lo scopo della carta è quello di fornire informazioni preliminari utili per l’individuazione delle problematiche connesse con l’utilizzo antropico di aree soggette a pericolo di caduta valanghe.
Sulla base di queste informazioni è possibile valutare la necessità di interventi di difesa (ad esempio opere per la messa in sicurezza di infrastrutture esistenti) o decidere coscientemente in merito alla possibilità di realizzazione di nuove infrastrutture o insediamenti. La carta non fornisce indicazioni sulla frequenza e sull’intensità dei fenomeni: la valanga storica (100 anni) e quella che si ripete a seguito di ogni nevicata significativa sono rappresentate in maniera identica. Inoltre, non è da escludere che una valanga possa debordare dai limiti cartografati (ad esempio per limitata conoscenza di siti poco frequentati), o che un’area possa divenire sicura per effetto della realizzazione di opere di difesa. Si tratta di un documento tecnico ad uso interno degli Enti e dei professionisti interessati.
È destinata alla consultazione ed utilizzazione da parte di specialisti che ne conoscano la genesi e ne comprendano i limiti soprattutto legati alla scala; nel caso di necessità di maggior dettaglio, essa potrà costituire la base per la realizzazione di P.Z.E.V. (Piani delle Zone Esposte al pericolo di Valanghe) nei quali saranno riportati con maggior esattezza ad una scala di lavoro più grande i limiti del fenomeno ed il grado di pericolo, funzione dell’intensità dei fenomeni e della relativa frequenza.