Il Presidente vicario, Giovanni Lolli, in Regione, ha presentato e illustrato in conferenza stampa, insieme agli attori dei datori di lavoro e dei sindacati la Zes (Zona Economica Speciale).
Le Zone economiche speciali nascono con l’obiettivo di attirare investimenti, anche dall’estero, grazie alla concessione di agevolazioni fiscali, finanziarie, amministrative e infrastrutturali. Previste dal DL 91/2017, il Decreto Mezzogiorno inclusa anche l’Abruzzo, convertito con legge 123/2017 ove finanzia somme importanti che rappresentano elargizioni di risorse, ma con esse i progetti, specie quelli di nuovo investimento, avranno procedure molto più snelle e facilitate. il cui scopo è di creare condizioni economiche, finanziarie e amministrative per consentire lo sviluppo delle imprese già operanti e l’insediamento di nuove.
Per valorizzare le due porte principali della Regione che sono Ortona e Vasto porti che rispecchiano i dettami del DL creando le condizioni per un nuovo sviluppo nelle zone retrostanti In Abruzzo il provvedimento riguarda un’area di 1702 ettari all’interno della quale le imprese potranno usufruire con Crediti d’imposta fino a cinquanta milioni, tempi e oneri dimezzati per chi investe nelle aree retro portuali di Ortona e Vasto.
La zes – sollecitato dalla CISAL Teramo Rosario Dalli Cardillo e dal Leonardo Giacomozzi, responsabile dell’associazione datoriale dell’ANPIT di Chieti intervenuti alla conferenza, si dovrà essere accompagnata da investimenti in infrastrutture materiali e immateriali e tutti gli attori in campo dovranno agire in una logica di sistema per sviluppare una grande opportunità d’internazionalizzazione delle imprese per trasportare i mezzi di ferro e gomma sul mare, da quelle come dimensione più piccole.
Con la costituzione delle Zes l’Abruzzo deve riuscire in tempi rapidi ad aprire uno sbocco commerciale con il mondo. lnfine si può essere d’accordo sul fatto che allo Zes bisogna arrivarci con questi due porti giudicati per il corridoio, efficienti per veicolare le merci, occorre anche un piano formativo per riassumere nel comparto produttivo i lavoratori, che bisogna trovare risorse per operazioni di marketing, diversificare le attività legate alla Zes e costituire un tavolo permanente tra Regione, Autorità portuale e rappresentanze sindacali”.
Bisogna istituire zone franche a burocrazia zero per l’attrazione degli investimenti”. Accanto a tutto si vede lo zampino su cui nasceranno le solite difficoltà amministrative e progettuali della regione, che peseranno anche in vista della nuova programmazione, presumendo un eccessivo carico burocratico nelle procedure di avvio dei progetti, sul quale la Regione si deve far carico di sollecitare il governo per un intervento sulla semplificazione.
Per finire la CISAL invita la Regione a vigilare sul rispetto dell’articolo 9 di questa legge. Serve un questo forte impulso economico attraverso questa finalità per il futuro della nostra regione, che rischia di essere tagliata fuori dalla storia.