Pescara. “Uno dei cavalli di battaglia del Presidente D’Alfonso è sempre stato l’impegno per la nascita delle Macro Regioni per le quali si è dichiarato un fautore sin da giovanissimo e proprio in questi giorni si discute del disegno di legge degli onorevoli del Partito democratico, Roberto Morassut e Raffaele Ranucci, che prevede la riduzione da 20 a 12 delle regioni italiane”.
E’ quanto dichiara il Presidente della Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale, Mauro Febbo che spiega: “L’Abruzzo entrerebbe a far parte della Macro Regione Adriatica, assieme alle province di Macerata, Ancona, Ascoli Piceno, la provincia di Rieti e la provincia di Isernia.
Questa sembra una soluzione che accontenterebbe tutti, D’Alfonso in primis, ma così non è. Matteo Ricci, sindaco di Pesaro ma soprattutto vice presidente nazionale del Pd si è dichiarato assolutamente contrario ad un accorpamento delle Marche con l’Abruzzo e il Molise con cui, sono sue parole, “non c’entriamo niente” e nel caso preferirebbe Umbria ed Emilia Romagna.
Quindi siamo di fronte a una proposta targata PD che trova proprio nel partito del premier Renzi e del Presidente D’Alfonso alcune “pesanti” obiezioni. Mi chiedo come andrà a finire questa delicata questione.
A proposito del Presidente del Consiglio – riprende Febbo – siamo ancora in attesa della sua visita ufficiale nella nostra regione, più volte annunciata da Lucianovunque e altrettante smentita. A quanto pare se ne riparlerà a febbraio ma resta un gigantesco punto interrogativo: perché il premier non ne vuole proprio sapere di venire in Abruzzo? Anche qui D’Alfonso dovrebbe fornirci una risposta.
Nel manuale dalfonsiano il capitolo annunci è veramente ricco e come se non bastassero le retromarce su Renzi, ci sono da registrare le continue defezioni per quanto riguarda i nuovi, o presunti, Capi Dipartimento. Angelo Muraglia ha dovuto riempire la casella lasciata vuota da Giovanni Farinella, che nelle intenzioni del Presidente avrebbe dovuto mettere a disposizione della Sanità abruzzese la sua prestigiosa esperienza.
Tramontata ormai definitivamente anche l’ipotesi, sempre annunciata da D’Alfonso, Andrea Ciaffi, dirigente della Conferenza Stato – Regioni, che negli uffici regionali non vedremo mai. E’ proprio il caso di dire che nel caso del Presidente della Regione questa grave forma di “annuncite” fa rima solo con smentite”.