Pescara. Il Forum Acqua ha scritto alla Capitaneria di Porto di Pescara, alla Regione, ai Ministeri e ai comuni sollevando numerose criticità rispetto all’iter di autorizzazione del progetto per la realizzazione del cavo Montenegro (Tivat) – Pescara – Villanova. Di conseguenza ha chiesto di riesaminare pareri ed autorizzazione.
Sono otto i principali punti sollevati nelle osservazioni. Qui di seguito una sintesi.
PROTOCOLLO D’INTESA TRA COMUNI E REGIONE ABRUZZO
Il percorso del cavo in Abruzzo è stato oggetto di Protocollo d’Intesa stipulato tra Comune di Pescara, Comune di S. Giovanni teatino, Comune di Cepagatti e Regione Abruzzo il 22/10/2010. Su questo atto si è basata tutta la successiva procedura di autorizzazione.
Tale documento è stato sottoscritto, per la Regione, dall’Arch. Antonio Sorgi. Nel testo non sono riportati gli estremi dell’atto di delega per la stipula dell’accordo da parte del Legale rappresentante della Regione Abruzzo all’Arch. Sorgi. Solo 8 mesi dopo la Giunta Regionale con delibera n.388/2010 del 13/06/2011 approvava lo schema di protocollo (già sottoscritto dal Dr. Sorgi), senza peraltro inserire un’eventuale delega all’Arch. Sorgi tra i punti deliberati. Non appare, comunque, potersi ricondurre l’atto ad una ratifica o ad una convalida in quanto “per la ratifica come per la convalida, occorre l’esatta indicazione dell’atto da ratificare e il vizio che lo inficia, che in questo caso è sempre e comunque l’incompetenza relativa.” (Tar Veneto 1736/2008). In questo caso manca, appunto, l’eventuale indicazione del vizio da sanare.
PARERE SUL VINCOLO IDROGEOLOGICO
Dagli atti risulta che il parere sul vincolo idrogeologico è stato rilasciato direttamente dal Corpo Forestale dello Stato quando la competenza su tale vincolo è esclusivamente degli uffici della Regione Abruzzo.
MANCANZA DELLA PROCEDURA DI ASSOGGETTABILITA’ A V.I.A./APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA 2008/56/CE SULLA STRATEGIA MARINA
L’intervento, così come descritto, avente, cioè, una serie di lavorazioni che comprendono scavi lungo il litorale e posa in opera di manufatti di carattere permanente sulla spiaggia, rientra tra quelli per i quali è prevista la procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A. di cui all’Art.20 del D.lgs.152/2006. Tra l’altro la Direttiva 2008/56/EC “Direttiva quadro 2008/56/CE sulla strategia per l’ambiente marino” include espressamente, tra i fattori da considerare per il raggiungimento del buono stato ecologico dell’ambiente marino il rumore e l’introduzione di energia. E’ del tutto evidente che il combinato disposto di tali previsioni di legge determina la necessità di assoggettare l’intervento alle procedure valutative che finora non sono state svolte.
MANCANZA DELLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA PER LA VARIANTE DEL PIANO REGOLATORE DI CEPAGATTI
Il Piano regolatore del Comune di Cepagatti non era coerente con la realizzazione della stazione d’arrivo. Secondo il Ministero dello Sviluppo Economico la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera determinerebbe una “variante automatica” del Piano. In ogni caso, per la variante sostanziale di un piano serve la Valutazione Ambientale Strategica, che prevede la partecipazione di enti e cittadini. Nella procedura hanno preso per buona quella svolta sul Piano di Sviluppo nazionale di TERNA, che opera ad una scala totalmente diversa e alla cui predisposizione non è stato invitato a partecipare il comune di cui sarebbe stato variato il Piano regolatore!
VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE
Il progetto non è stato sottoposto alla Valutazione di Incidenza Ambientale prevista dalla Direttiva 43/92/CE “Habitat”, in quanto le opere non ricadrebbero all’interno di Siti Natura2000. La Commissione Europea, però, ha chiarito da tempo che la valutazione deve essere svolta anche per progetti realizzati esternamente a siti Natura2000 se possono avere anche solo potenzialmente effetti sulla naturalità dei siti. A mero titolo di esempio, nei mesi di luglio-settembre 2014 due navi oceanografiche, la ARGO e la A/S Franklin, hanno operato rilievi del fondale marino necessari per la posa in opera del cavo. Tali unità impiegano routinariamente tecnologie quali il sonar multi-beam per le loro ricerche. E’ noto che l’uso di tali strumentazioni può avere un effetto deleterio anche a lunga distanza – centinaia di chilometri – sulla fauna acquatica e in particolare sui cetacei. Per questo l’opera doveva essere sottoposta a Valutazione di Incidenza Ambientale.
CONVENZIONI CON I COMUNI DI PESCARA, S.GIOVANNI TEATINO E CEPAGATTI – IMPATTO SUI BILANCI COMUNALI
Nelle Convenzioni tra Terna e comuni non sarebbe stata considerata alcuna compensazione per le eventuali riduzioni delle entrate fiscali derivanti dai minori oneri che i proprietari degli immobili dovranno versare nelle casse comunali (IMU ecc.) a seguito del deprezzamento del valore degli stessi. Tale situazione potrebbe comportare nel medio e lungo periodo un mancato introito per i comuni di dimensioni estremamente rilevanti in quanto l’opera interessa aree densamente abitate, azzerando ogni vantaggio di tipo economico (o, addirittura, causando un saldo netto negativo!).
Se quanto sopra riportato corrisponde al vero, ci troveremmo di fronte ad un fatto estremamente grave al quale porre rimedio immediatamente prima che gli effetti inizino ad esplicarsi nei bilanci comunali.