“Non possiamo pensare di continuare a lavorare con le nostre imprese, avendo a che fare ancora con una politica di turismo economico last minute”. E’ una presa di posizione decisa quella di Gianmarco Giovannelli, presidente di Federalberghi Abruzzo, che chiede con forza agli Enti interessati di lavorare in maniera responsabile, assumendosi le proprie responsabilità e dando per primi l’esempio per rilanciare “l’unico settore che può aiutare l’Abruzzo a rialzarsi da questa terribile crisi”.
Il riferimento è in primo luogo alle problematiche relative agli impianti dei Prati di Tivo, sulla cui apertura non sembrano esserci ancora informazioni chiare. “Se non ci sono ancora certezze sulla stagionalità”, commenta Giovannelli, “è chiaro che programmare la ricettività per la stagione invernale alle porte diventa alquanto difficile. Ma la cosa più grave è che ci si debba ridurre sempre all’ultimo momento, non consentendo agli operatori, che pur ci mettono faccia e soldi, di lavorare serenamente. E’ necessario attuare una programmazione preventiva pluriennale per consentire alle attività che lavorano in questo campo di operare serenamente. E anche gli Enti, vista la grave crisi finanziaria che stiamo vivendo, devono fare la loro parte”.
Il riferimento è all’iniziativa presa dal presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino, che ha invitato Siget, Gran Sasso Teramano e albergatori a sedersi attorno ad un tavolo per trovare delle soluzioni, visto come un’operazione necessaria e utile per “salvare almeno il salvabile”. Ma Giovannelli va anche oltre, puntando il dito sulla scarsa manutenzione infrastrutturaria, sul problema dei depuratori e sulla sistematica carenza idrica estiva nei comuni della costa.
“Bisogna che gli amministratori abbiano uno sguardo più a lungo termine”, continua il presidente di Federalberghi “che ci consenta di poter offrire un prodotto innovativo per attrarre un turista che ha sempre meno risorse ma è sempre più esigente. Per questo motivo gli Enti non possono scaricare i propri problemi di bilancio sulle imprese, aumentando continuamente tasse, aliquote e bollette, senza dare in cambio servizi e manutenzione ordinaria e straordinaria. Vogliamo poter dare il nostro contributo costruttivo. Ma chiediamo anche di poter avere dei referenti che gestiscono la cosa pubblica in maniera consapevole e seria”.
Giovannelli, inoltre, ricorda la difficoltà di numerose imprese abruzzesi che, pur vantando crediti dalle pubbliche amministrazioni, a causa dei ritardi nei pagamenti rischiano la chiusura vista anche la stretta creditizia che rende la loro situazione esplosiva. “Noi stiamo facendo la nostra parte lavorando tantissimo sulle reti di impresa e attuando una vera e propria rivoluzione culturale in questo senso”, conclude Giovannelli “ma è indispensabile che ciascuno, Enti compresi, facciano la loro parte”.