La societa’ concessionaria del servizio di distribuzione di corrente elettrica, sta attuando un riallineamento organizzativo, che prevedrebbe nella nostra regione una contrazione pari al 50% dei presidi territoriali, superiore alla media nazionale del 33%. “Si tratta di una penalizzazione importante – sottolinea il capogruppo Pd – che investe il nostro territorio sia da un punto di vista dei servizi che sotto il profilo occupazionale”. Il nuovo assetto tecnico del servizio Infrastrutture e Reti di Enel dovrebbe passare attraverso l’accorpamento della Zona di Teramo con L’Aquila e di Pescara con Chieti, oltre a quello di diverse Unita’ Operative che ad oggi presidiano territori difficili da un punto di vista orografico o laddove vi sia una particolare concentrazione di attivita’ produttive che necessitano di un’idonea qualita’ del servizio. “Non possiamo tollerare – continua Mariani – che nel nostro territorio si creino cittadini di serie A e di serie B nel godere di un servizio che pagano allo stesso modo, ne’ tantomeno che le preziose imprese, che insistono nei nostri distretti produttivi risentano del calo del personale, gia’ martoriato dai tagli imposti dalla Legge Fornero”. Enel Distribuzione – ha fatto osservare il capogruppo – e’ una societa’ sana, i cui bilanci, sempre in attivo negli ultimi anni, testimoniano quanto sia marginale l’incidenza della garanzia di personale stabilmente collocato nei presidi territoriali. “A fronte dei ricavi – conclude Mariani – ci sentiamo in diritto di chiedere alla societa’ di spendersi, come altrove in Italia, anche a favore del territorio e della collettivita’ abruzzese”.