Il Sindaco di Atri Piergiorgio Ferretti, i candidati alla Regione Abruzzo – Mario Cozzi, Cristina Verdoni, Valentina Filipponi ed Anna Paola Mazzone – il Consigliere Provinciale Domenico Pavone ed altri innumerevoli amministratori, consiglieri comunali e simpatizzanti di Forza Italia della Provincia di Teramo, in considerazione della discussione politica in atto al fine di determinare il nuovo assetto del Consiglio Regionale, conseguente alla revoca dell’incarico da assessore regionale di Mauro Febbo, chiedono con forza che “la Provincia di Teramo questa volta non venga penalizzata da decisioni che sarebbero politicamente inaccettabili ed incomprensibili”.
“Ricordiamo che Forza Italia”, si legge nella nota, “alle ultime elezioni regionali, ha ottenuto in Provincia di Teramo il 12% circa dei voti, percentuale più alta rispetto a tutte le altre Province, con la Provincia di Chieti che si è attestata al solo 8%. La scelta di Forza Italia per la composizione della prima Giunta Regionale non tenne in considerazione tale risultato premiando territorialmente la Provincia di Chieti con la designazione di Mauro Febbo ad Assessore Regionale e con conseguente penalizzazione dei candidati consiglieri della Provincia di Teramo De Annuntiis, non entrato in Giunta, e di Gabriele Astolfi, primo dei non eletti di Forza Italia con 4500 voti, impossibilitato a subentrare in surroga”.
“In considerazione della linea politica seguita dal partito locale di Forza Italia alle elezioni amministrative di Chieti che ha sancito la vittoria del centrosinistra, non comprendiamo quali motivazioni inducano il Coordinatore Regionale Nazario Pagano a premiare nuovamente la Provincia di Chieti proponendo la nomina ad assessore esterno di Daniele D’Amario, già subentrato precedentemente in Consiglio Regionale in surroga all’ex assessore Mauro Febbo, nonostante abbia preso solo 2250 voti”.
“Se l’indirizzo politico del coordinamento regionale di Forza Italia non dovesse cambiare nelle prossime ore, saremo questa volta costretti a prenderne le distanze, non potendo più accettare una gestione personalistica del partito che non tenga assolutamente conto dei territori e delle loro espressioni, e facendoci promotori di un’iniziativa finalizzata ad informare i vertici romani delle motivazioni che ci inducano a lasciare il partito che da sempre abbiamo sostenuto ma che, oggi, si muove con una gestione incondivisibile da parte del territorio che ha espresso il maggior numero di consensi”.
“D’altronde come si può pensare di condividere una proposta che prevede la nomina di un assessore esterno che ha ottenuto 2250 voti e che estromette dal ruolo di consigliere regionale un candidato con quasi il doppio delle preferenze, che penalizza il territorio con la maggior percentuale di voti ottenuti e che non tiene conto dell’impegno sempre profuso a sostegno del partito e dei sacrifici da sempre fatti, non ultimo nella composizione della prima Giunta Regionale Marsilio”.