Così scrivono in una e-mail i lavoratori dei beni culturali dell’Abruzzo, che si rivolgono al ministro Dario Franceschini per denunciare i ritardi nei pagamenti delle indennità di turno e maggiorazioni, che arrivano fino a 3.000 euro pro capite.
A darne notizia, in una nota, è Giuseppe La Spada della RSU-Soprintendenza beni archeologici dell’Abruzzo.
“L’attuale situazione di vacanza dirigenziale all’interno della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo – spiega – si ripercuote sui lavoratori delle Soprintendenze dell’Aquila, Chieti e degli Archivi di Stato, creando enormi disagi a tutto il personale impegnato quotidianamente nelle attività di tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio culturale. In particolare la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Abruzzo è senza dirigente da 2 anni. I disagi economici si ripercuotono sulle famiglie dei dipendenti MiBACT che da novembre 2013 non percepiscono l’indennità accessoria o di missione. Spettanze – osserva La Spada – che devono essere solamente pagate essendo già stati predisposti i decreti di riparto ed essendoci già da molto tempo la disponibilità economica ‘congelata’ perchè in attesa di una fatidica firma”.
Per il rappresentante della Rsu “L’amministrazione centrale ha più volte dato prova del suo scarso interessamento alla situazione regionale abruzzese limitandosi a prolungare un’agonia che già da tempo produceva i suoi danni all’interno di una struttura senza capo e che sia internamente che esternamente aveva ripercussioni di grande portata. Ora tutto il personale dell’Amministrazione dei beni culturali della regione Abruzzo, esasperato da questa situazione, chiede un intervento chiaro e risolutivo direttamente all’onorevole ministro Dario Franceschini affinchè, come già dimostrato in altre occasioni, sappia sbrogliare questo nodo burocratico che giorno dopo giorno si stringe attorno al collo dei singoli lavoratori che con coscienza e costanza quotidianamente svolgono le proprie mansioni”.